Non pensate a me come a un supereroe in costume. Sono praticamente invulnerable, ho la forza di 10mila uomini, so volare e sparo raggi laser dagli occhi. Niente costume però, quelle cazzate le trovi nei film o nei fumetti. Io sto tutto il giorno in bermuda, maglietta e croc. Questi indumenti si disintegrano quanto supero l’atmosfera terrestre, ma le mutande verdi no. Quelle me le ha fatte la Nasa e resistono a tutto. Il mio fisico, inoltre, è un po’ sovrappeso. Mia moglie è metà aliena e metà italiana e io adoro la pasta: mangio praticamente solo quella. Ogni sera, dopo mangiato, guardo le stelle dal nostro balcone, do un bacio a mia moglie e spicco il volo oltre la stratosfera, dove i vestiti si bruciano e resto con le mutande verdi della Nasa, somigliando a un pornoattore dello spazio. Lì difendo la terra dagli alieni malvagi, se li incontro li incenerisco col mio sguardo laser. Loro mi temono, ormai, le loro armi sono inutili contro di me. Gli alieni, appena vedono le mie mutande verdi arrivare a velocità fotonica, fanno retromarcia con la loro astronave nel tentativo di sfuggire e di tornare nel loro regno di tenebra. Io, però, sono molto veloce e li raggiungo sempre, riducendo la loro astronave a pezzi. A volte mi fermo su un relitto e nel silenzio dello spazio, soprattutto se ho mangiato troppa pasta, mi accovaccio, tiro giù le mutande e guardando le galassie lontane con la mia supervista faccio quel che devo fare. Poi torno a casa da mia moglie. Lei, essendo per metà italiana, il giorno dopo mi chiede sempre di usare i miei superpoteri per disintegrare i cafoni o i politici del governo del suo paese. Per dire, vorrebbe che riducessi in cenere il vecchio col Suv che la sorpassa sulla linea continua, l’amministratore di condominio che fa intrallazzi con l’impresa di costruzione e ci carica le spese, il baretto dove fa colazione che le da i panini vecchi di tre giorni, i ministri indagati per corruzione o che hanno dei figli che si credono onnipotenti ma che comunque restano al loro posto e in genere tutti quelli che vivono solo per il loro squallido tornaconto, fregandosene di chi sfruttano. Io le rispondo che non lo posso fare, non li posso incenerire. In primo luogo perché non voglio che si sappia in giro che sono un supereroe e poi perché ho una missione più nobile: difendere il pianeta dagli alieni. “Non mi posso occupare anche delle faccende domestiche della vostra razza, tesoro”, le rispondo. E lei mi mette il broncio. Una cosa la farei, però. Ridurrei in cenere senza pietà tutti quei giornalisti che, nel descrivere le mie imprese nello spazio, mi chiamano “Mutanda verde”. Eh, quello mi dà fastidio.
UN TRANQUILLO OTTO MARZO NELL’OLIMPO. GUARDANDO IN GIU’ ALLE MISERIE VICENTINE E CAZZEGGIANDO UN BEL PO’.
Non esiste garanzia sulle meccaniche sociali. Sappiatelo prima di comprarle a scatola chiusa: quando si rompono non ve le cambiano