La concentrazione di cinque istituti superiori presso la cittadella degli Studi di Vicenza frequentati da più di settemila persone ogni giorno tra studenti insegnanti e dipendenti, comporta diversi disagi d’utilizzo nella cittadella stessa e nei quartieri limitrofi, il più evidente dei quali è probabilmente il caotico traffico pubblico e privato generato nelle ora di punta di entrata e uscita.
Come hanno cercato di risolvere problemi analoghi in altre città del mondo ?
Per esempio riorganizzando gli orari di studio lungo tutto l’arco della giornata, scaglionando cioè le lezioni (e quindi l’afflusso di studenti ed insegnanti) nell’arco delle dodici ore che trascorrono tra le otto del mattino e le venti di sera (ed coltre). Questo permetterebbe di usufruire meglio del trasporto pubblico cittadino (tragicamente sovraffollato per due ore al giorno e desolatamente inutilizzato per il resto) non aumentando il numero dei mezzi, ma distribuendo nell’arco dell’intera giornata la fruizione degli utenti; lo stesso vale per l’utilizzo degli spazi dei plessi scolastici e dei loro servizi (parcheggi, palestre, mense).
Naturalmente una “rivoluzione” di tal genere è difficile da attuare, ma non certo impossibile, visto che è stata affrontata in situazioni ben più critiche di Vicenza. Per esempio nel campus universitario di Città del Capo, invece di costruire nuove e dispendiose strutture per accogliere una domanda crescente di studenti, si è elaborato un piano per usare meglio gli spazi nel tempo, che ha dato ottimi risultati. Spalmando gli orari di lezione, si può ottenere l’ottimizzazione degli spazi, aumentando anche la qualità dei servizi. Queste modifiche non comportano grossi investimenti economici, ma di meningi sì, e di solito innescano una serie collaterale di innovazioni: incentivo dell’uso di mobilità alternativa, aumento del verde e degli spazi d’incontro dentro e vicino i plessi scolastici, uso degli spazi scolastici anche per il resto della cittadinanza che non siano i soli studenti, presidio del territorio per un più ampio spazio temporale con aumento anche di socialità e minor confusione, etc..
Le lezioni nelle scuole, di ogni ordine e grado sono sempre iniziate alle ore otto del mattino, ma per questo motivo deve sempre continuare ad essere così ? Gli uffici tecnici del Comune di Vicenza, assieme a quelli dell’azienda dei trasporti urbani ed extraurbani e al Provveditorato agli Studi, coordinati da un City Maneger, potrebbero cominciare a riflettere su questi argomenti ? Coinvolgendo però tutta la cittadinanza e soprattutto i fruitori delle scuole, per non trovarsi a dover far digerire un Piano calato
dall’alto.