“Percorsi d’incanto” – Carola Mazot alla galleria civica Villa Valle a Valdagno

Si inaugura domani, sabato 11 novembre alle ore 18 presso la Galleria Civica Villa Valle di Valdagno, la retrospettiva dal titolo “Percorsi d’incanto” dedicata a Carola Mazot (Valdagno 1929 – Milano 2016) artista nata alla fine degli anni Venti e formatasi all’Accademia di Brera tra gli anni Cinquanta e Sessanta come allieva di Marino Marini e Giacomo Manzù. L’esposizione, ideata specificamente per il territorio valdagnese a cura di Atelier Mazot, promossa dal Comune di Valdagno Assessorato alla Cultura, vuole sondare i percorsi della mente in una natura ideale e incantata, presentando una selezione di opere tratta dal periodo di più forte tendenza astratta della produzione artistica di Carola Mazot anni Novanta, che trova i suoi soggetti dall’osservazione degli elementi della natura: alberi e boschi, radici, fiori e rami intrecciati che sotto le sue mani vengono interpretati in grande libertà e vitalità; forme verso le quali nutriva un amore corrisposto: come diceva Paul Klee “La natura mi ama!”. La natura diventa ispirazione nell’atto artistico, fino ad assorbirlo nei suoi ritmi. Così come le luci delle montagne all’alba, al chiaro di luna o sotto la neve, ricreate dopo lunghe passeggiate fra i boschi di castagni, ci restituiscono una visione a volte misteriosa di linfe segrete e impeti vegetanti, colti nel loro ambiente boschivo, sempre inseguendo le forme dal vivo. L’elemento dell’acqua, presente in questa mostra, è parte della visione attraverso rivoli o ruscelli, pioggia sugli alberi, brina o rugiada sulle erbe, sorgenti e stagni nella boscaglia, con tutta l’umidità boschiva dell’autunno e della primavera.

Paesaggi naturali come luoghi immaginari dove si respira la libertà, filosofia della natura come sede di speranza, spazi dove il bello della natura è ancora possibile. Dipinti di getto con sicurezza in uno stile tutto personale creato da lei, informale ma dove i soggetti rimangono evidenti e riconoscibili come elementi figurativo – narrativi. Uno stile che a tratti si fa essenziale e fa pensare alla sintesi del disegno orientale, dove elementi isolati richiamano la macchia nera di china dell’ideogramma giapponese sul bianco della tavola. Affermava Constantin Brancusi: “La semplicità in arte è la sostanza di una complessità risolta” e per Mazot quell’essenziale espressione dei segni e della composizione nel disporre i vuoti e i pieni dell’immagine, sono complessità risolta, semplicità ma anche ricchezza d’intuizione.

Carola Mazot  nasce a Valdagno nel 1929 dove vive gli anni dell’infanzia nella casa che ora è sede del Liceo Artistico. Trasferita a Milano, si è formata artisticamente fin da giovanissima dapprima con il nonno materno, il pittore post impressionista veneziano Vettore Zanetti Zilla, poi negli studi di Donato Frisia e Lorenzo Pepe. Successivamente all’Accademia di Brera negli anni Sessanta sotto la guida di Marino Marini, Giacomo Manzù e Pompeo Borra. Fu parte del gruppo del Jamaica, lo storico locale di via Brera che mise in contatto fra loro artisti e figure culturali del periodo, partecipando a discussioni sulle nuove correnti artistiche. Fu una delle poche donne artiste operanti all’epoca in ambienti quasi esclusivamente maschili, spesso palesemente contrastate dal sistema gallerie – comunicazione. Questo non le impedì di dedicare la propria vita alla pittura con energia e talento. Carola Mazot ha sempre seguito i suoi impulsi stilistici personali, fuori da schemi precostituiti, senza aderire a mode artistiche del momento. Una personalità singolare, ricca di note fuori dalla norma per una artista che si apre soltanto alle esigenza profonde del proprio spirito. Molti e importanti gli apprezzamenti che hanno accompagnato il suo lavoro e le sue esposizioni nazionali e internazionali. Ha vissuto e lavorato a Milano dove si spegne nel 2016. Sue opere sono conservate in numerose collezioni private e museali: Museo della  Permanente Milano, GASC Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei Milano, ANPI Provinciale di Milano in Casa della Memoria, Civiche Raccolte d’Arte di Busto Arsizio (VA), Pinacoteca di Ruffano (LE). Alcune chiese di Milano hanno acquisito sue opere d’arte sacra: San Giovanni in Laterano, San Luca Evangelista, San Gregorio Magno. Un’ampia collezione di suoi lavori è custodita dal suo comune di nascita, Valdagno nelle sale del Municipio e nelle sedi civiche.

Galleria Civica Villa Valle – Valdagno

Orari:

giovedì, venerdì: 16.00 – 18.30

sabato: 16.00 – 19.00

domenica: 10.00 – 12.30 e 16.00 – 19.00

informazioni: www.mazot.info

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