“Illustrissimo Cristoph Niemann” non è un’esposizione qualunque. Inserita nell’ambito del festival “Illustri”, è qualcosa di unico per diversi motivi. Innanzitutto è la prima mostra antologica in Italia dell’artista tedesco, newyorchese di adozione. Il percorso espositivo è creato per immergersi nell’estetica di Niemann avendo lui stesso come guida. Il video del suo speech al Ted Talk è, infatti, fondamentale per capire le opere esposte e rappresenta un’interazione necessaria quanto divertente. Con modi molto “pop” , l’illustratore spiega perfettamente le dinamiche della sua creazione e lo fa in maniera intellegibile, dimostrando di essere una delle menti più brillanti della comunicazione visiva contemporanea. Niemann entra nelle molteplicità della realtà, negli infiniti punti di vista capaci di raccontare una singola storia, di ricatalogare il mondo all’interno di un sistema fantastico. Riesce a fare tutto questo con un solo tratto, con cui asciuga un intero universo dentro le pareti di una vignetta, avendo perfettamente chiaro cosa c’è fuori dai margini, il tempo, i dettagli, gli intrecci della narrazione.

La sua immaginazione è in sé semplice come quella di un bambino: ha molto dell’universo fanciullesco ma si caratterizza per essere sfrenata e per trasformare l’ordinario in qualcosa di totalmente inaspettato. L’approccio creativo è spiegato bene dall’opera “The abstract-o-meter” in cui è evidente quanto un simbolo debba essere riconoscibile per poter diventare veicolo di altri significati.

Così facendo l’artista instaura un dialogo creativo in cui è fondamentale la capacità di chi guarda nel leggere le immagini. Perché esiste una chiara lingua delle immagini che sono molto più che semplici icone grafiche. Ne espone lui stesso un chiaro esempio nel video presente: se guardiamo il disegno stilizzato del cappello da college che gli studenti indossano per la laurea, non pensiamo al cappello in quanto copricapo ma a quello che rappresenta, ai significati veicolati da quell’immagine e a tutto il mondo che ci sta attorno.

Giocando con significati e significanti Niemann crea mille realtà sovrapposte in cui le citazioni si perdono e tutto è altamente colto e al tempo stesso diretto ed emotivamente efficace. Gli auricolari rovesciati che rimandano alla “non pipa” di Magritte sono sia critica al mondo contemporaneo che straniamento rispetto al soggetto/oggetto che la tecnologia impone e che l’uomo moderno in declino culturale sposa senza porsi domande.

Le sue illustrazioni, che nascono da una miriade caotica di pensieri, semplificano il caos e sdrammatizzano la realtà. Come quando degli evidenziatori diventano spade laser o delle cuffie si trasformano nella faccia di un gorilla.

Noi vediamo quel che vogliamo vedere, con filtri dettati dai consumi e dalle abitudini più che dalle capacità di comprensione. Cristoph Niemann provoca, gioca e rimane serissimo nell’indicare nuovi mondi possibili, pur facendolo con un sorriso. Aggiorna una realtà che è in continua evoluzione, creando storie sempre nuove. Uno dei più brillanti portavoce del nostro tempo.

La mostra rimane aperta presso le Gallerie d’Italia a Palazzo Leoni Montanari fino al 28 agosto. Da martedì a domenica aperto dalle 10:00 alle 18:00