& ART GALLERY e Nicola Bertoldo

Contrà Frasche del Gambero a Vicenza è nota da decenni quasi esclusivamente per essere luogo in cui si trova la tartineria da Renzo. Ma da un paio d’anni poco più la cultura della contrada ha preso un’ulteriore declinazione. Davanti alle tartine e agli spritz infatti c’è una galleria d’arte che per passione del titolare, quantità e qualità di mostre, successo tra i collezionisti e punto d’incontro intellettuale, è diventata riferimento artistico imprescindibile in città.

I “locali”, si sa, li fa l’oste e la “& art gallery” dove la “&” commerciale sta sia per “and” che per una serie di ovvi rimandi all’aggregazione e al network insiti nel business culturare, è espressione di chi vi ospita quando entrate: Nicola Bertoldo. Personaggio di quella Vicenza colta che rimane puro understatement, amante della semplicità e della relazione popolare sia con gli addetti ai lavori che coi semplici curiosi che magari entrano dopo il secondo spritz campari preso nel bar davanti. Perché Vicenza è così e così è giusto sia. Non vi è posto per elitarismi ma la divulgazione dev’essere trasversale e accogliente.

La galleria di Nicola non è un museo ma allo stesso tempo è anche un museo. Non è uno spazio solo per chi entra col libretto degli assegni in tasca, da Nicola puoi entrare a visitare con calma le sue collezioni temporanee, a berti un bicchiere che ti offre sempre volentieri, a capire con lui come sia difficile e allo stesso tempo stupendo ritagliarsi un oasi di avanguardia contemporanea in mezzo ad una città che troppo spesso si adagia su quanto ha fatto un genio di architetto più di 500 anni fa. “& Art Gallery” esiste dal 2017 e prima era a poco più di 10 metri da dove si trova adesso, faceva angolo con Piazza delle Poste (che poi sarebbe Piazza Garibaldi), insomma, Nicola Bertoldo ha segnato il territorio da quasi un lustro.

Gli tocca l’intervista.

Come e quando ti è venuto in mente di intraprendere questo percorso professionale e ti sei mai chiesto se Vicenza fosse il luogo adatto?

Trovo che sia naturale domandarsi se la propria città sia adatta o meno al percorso professionale che si desidera intraprendere. Vicenza è una città storicamente attenta ed interessata all’arte – moderna più che contemporanea – e quando, nel 2017, mi sono chiesto se le dinamiche che la riguardano fossero favorevoli o meno all’istituzione di una galleria d’arte la risposta mi è sembrata affermativa. Di certo la città ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma un mercato ed un pubblico implicato e partecipe non mancano. L’importante è saper sfruttare i punti di forza del proprio contesto urbano, e creare un buon giro di associati. La mia volontà è di sollecitare il collezionismo di arte contemporanea a Vicenza, che fino a poco tempo fa si rivolgeva altrove.

Descrivi un po’ l’attività e il successo della galleria

& Art Gallery propone esposizioni temporanee, personali e collettive, di arte moderna e contemporanea. Cerco di presentare al pubblico e ai compratori pezzi di artisti affermati, e talvolta emergenti, attraverso un sistema che sia il più coinvolgente ed interessante possibile. Trovare un buon equilibrio tra popolare, rinomato e talento nascente è certamente un punto forte della galleria. Il pubblico apprezza ciò che conosce, ma è importante offrirgli anche qualcosa di stimolante ed innovativo. Penso che il successo della galleria dipenda dunque da questo, dal sapere cosa proporre e come, quando proporlo.

Artisti vicentini: Esistono? Come si promuovono? C’è mercato?

Gli artisti vicentini ci sono, e vanno incoraggiati. L’esperienza e il vissuto della galleria lo dimostrano: saper riconoscere l’impegno e il talento del nostro territorio è sempre stata una prerogativa e un punto di forza di & Art Gallery. Dare agli artisti e alle artiste locali delle possibilità concrete in galleria può essere di grande incoraggiamento, una vera e propria esortazione a creare e ad esporre per la propria città, e in cambio ad esserne apprezzati e apprezzate. Quella del gallerista diventa un’esperienza ed un‘attività con una grande responsabilità: creare un bacino di utenze condiviso, un dialogo tra artisti, un ambiente che favorisca collaborazioni fruttuose e proficue, che possano giovare al panorama artistico della città e a creare, consolidare di conseguenza un mercato. Quello al quale mi confronto ogni giorno è un ecosistema complesso e affascinante, che funziona ed opera secondo una serie di equilibri e di scambi che riguardano in prima persona tutti i personaggi che lo compongono. Il mio ruolo è quello di fare da filtro, di cercare di proporre ciò che è più valido, più attuale e più innovativo.

Quanto difficile è il tuo lavoro oggi nel 2021?

Come la maggior parte delle attività e delle professioni, gestire una galleria d’arte moderna e contemporanea nel 2021 non è di certo semplice o scontato. La pandemia da COVID-19 ha scoraggiato non poco il settore, dopo chiusure, interruzioni, ed impedimenti, che hanno profondamente toccato galleristi, artisti ed acquirenti. Se già il mercato in precedenza era problematico, ora queste questioni sono aggravate da un momento di crisi che riguarda tutti quanti noi. Ma secondo un altro punto di vista posso ritenermi tuttavia fortunato: il COVID e il lockdown hanno portato le persone ad apprezzare la qualità della vita all’interno delle mura domestiche, dellapropria casa, dei propri spazi, e a rivederla, a rivalutarla secondo una prospettiva che non tiene più in considerazione solamente beni come una bella macchina, o una moto da corsa, ma cominciando ad apprezzare in modo più consistente le opere d’arte, i lavori degli artisti contemporanei. Tutto ciò ha allora incoraggiato e incrementato le vendite, e l’interesse per il mio lavoro e per quello degli artisti che espongo e promuovo. Voglio essere positivo e fiducioso per il futuro, sperando che il mondo dell’arte possa riprendere e continuare a girare per il verso giusto, si vedrà.

Come vedi la cultura a Vicenza in generale? (non solo per artisti da galleria intendo ma proprio la gestione della cultura in città)

La cultura per la città di Vicenza è una risorsa ed un requisito fondamentale, che deve essere curato ed incoraggiato. Turisti ed appassionati di tutto il mondo vengono fin qui per ammirare le nostre meraviglie artistiche, ed un motivo c’è. Incentivare le iniziative culturali e gli spazi di dialogo e promozione artistica deve continuare essere una priorità per i vicentini e per l’amministrazione comunale, a partire dalle istituzioni museali e patrimoniali, sino alla valorizzazione degli spazi più piccoli e locali, che non implicano turismo ed operazioni commerciali, ma che tuttavia creano una reale attenzione ed una partecipazione attiva dei cittadini, in particolare dei giovani. Vicenza non è solo Palladio: dobbiamo cercare il bello, la creatività e il talento anche nei nostri tempi, ed essere così degni dell’eredità artistica della quale disponiamo, evitando di goderne passivamente e senza merito.

Mostre mainstream, musei e gallerie possono convivere collaborando di più e come?

Una convivenza pacifica e funzionale tra di esse è possibile, in particolare se architettata con intelligenza e gestita come si deve. Il “mainstream” dell’arte è solo una delle tante sfumature di un universo decisamente vasto, ma è anche quella che attrae il maggior numero di persone. Le mostre di tale genere possono rivelarsi però un modo efficace per educare in maniera semplice il pubblico, un primo approccio all’arte che lo invogli a guardarsi intorno e ad interessarsi maggiormente a tutti i suoi orizzonti. Allo stesso tempo, e lo si è visto a livello europeo e mondiale con grande chiarezza in questo ultimo periodo, le gallerie si dimostrano una risorsa viva e presente laddove musei e mostre non arrivano. Lo ha appunto dimostrato il cospicuo interesse delle persone nei confronti delle esposizioni in galleria durante la pandemia, quando i musei erano chiusi. Patrimonio e spazi artistici sono complementari, e possono e devono dialogare e rispondere alle rispettive esigenze, perché la voglia di arte del pubblico è ancora molta.

Avendo tu scelto il contemporaneo e spesso anche artisti emergenti puoi dirci come sta l’arte pittorica e figurativa in generale in questo momento?

Questo momento, il 2021, è sicuramente particolare per tutti e tutte, una situazione fuori dal comune per l’arte, per gli artisti, per le gallerie e via dicendo. L’arte figurativa vuole ritornare ad inserirsi nelle vite e nelle esperienze sociali delle persone, anche se forse non ha mai smesso di farlo, nemmeno durante questo ultimo, difficile anno. Gli artisti emergenti hanno molto da dire, le loro produzioni lo dimostrano, muovendosi costantemente verso delle innovazioni e delle idee che spero possano continuare a crescere e ad interessare. Mi auguro che la città di Vicenza possa dirigersi sempre di più verso il collezionismo attuale, verso la considerazione del periodo contemporaneo. Bisogna sempre ricordarsi che tutti gli artisti, anche quelli più grandi, sono stati un tempo “contemporanei”: alla loro epoca, ai loro concittadini, ai compratori. Scovare il talento, trovare gli astri nascenti e le future figure di riferimento dell’arte dovrebbe essere il miraggio che muove il collezionismo di oggi.

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