LA SCHIUMA A PONTI DI DEBBA. QUALCOSA NON TORNA.

Il tutto è iniziato tra aprile e maggio. Una schiuma uniforme si distribuiva sul Bacchiglione a Ponti di Debba tra lo stupore di tutti. Pochi o nessuno riuscivano a spiegarsi il fenomeno che, da lì in poi, si è riproposto ad ogni pioggia causando una preoccupante e pesantissima moria dei pesci e seri danni alla flora, oltre a provocare un odore pestilente che si diffonde in tutta la zona. A distanza di quattro mesi la situazione non è cambiata ma nel frattempo ci sono stati approfondimenti e accesi scontri tra istituzioni e residenti con protagonisti anche alcuni esponenti politici ed associazioni di categoria. A loro abbiamo rivolto alcune domande per provare a capire la natura del problema ecologico e come stiano realmente le cose.

Iniziamo con l’associazione pescatori Vicenza che ci parla tramite un portavoce.

“Il nostro club pescatori è affiliato a “Catfishing Italia” e riconosciuto dal Coni. Abbiamo trovato tracce di inquinamento fin dalle prime segnalazioni e ci siamo presi l’onere di svolgere delle analisi a nostre spese e ci sono pure costate parecchio. L’abbiamo fatto per l’amore per i fiumi e la natura che ci lega e perché spessissimo organizziamo giornate ecologiche nei fiumi e la situazione quindi ci aveva colpito fortemente. Abbiamo rilevato degli inquinanti oltre i limiti consentiti dalla legge (nel nostro gruppo abbiamo un tecnico analista ambientale ed un medico biologo). Inoltre la schiuma aumentava e con essa l’odore nella cascata. Abbiamo ricevuto risposte dalle amministrazioni (Viacqua e Comune) ma non siamo convinti delle loro spiegazioni che tendono a tranquillizzarci. Noi non siamo politicizzati ma teniamo all’ambiente e ben venga qualcuno che ci rappresenti. Noi i fiumi li conosciamo. E’ la nostra vita. Dieci quintali di pesce morti rappresentano una strage. Temiamo che qualcosa non funzioni visto che ad ogni pioggia ricompare la schiumata”.

“Pesce ormai non se ne trova più perché questa piaga ha azzerato flora e fauna. I pochi che da monte scendono verso valle muoiono quando arrivano qui. Ci sono ammoniaca e nitrati con valori molto alti. Noi pensiamo che sarebbe necessario adeguare il depuratore alle nuove esigenze, per fare fronte alle nuove richieste dei privati che portano gli spurghi. A mezzo stampa è stato dichiarato per mesi che era tutto apposto. Abbiamo presentato una denuncia in procura della repubblica contro ignoti, anzi due, una anche per il divieto di pesca. Noi amiamo il fiume e spendiamo tempo per i ripopolamenti e la pesca come sport popolare. Non accettiamo prese per in giro”.

Un altro parere ce lo fornisce la consigliere della Regione Veneto per Europa Verde Cristina Guarda, che si sta battendo per la causa.

“Io sono stata contattata dai pescatori che sono stati bravissimi e hanno svolto in maniera impeccabile il prelievo per le analisi che erano diverse da quelle di ARPAV che rimanevano possibiliste visto che davano le colpe più che altro alla siccità. Ma nessuna carenza di ossigeno può essere causata solo dalla siccità. L’ossigeno manca perché si abusa dell’acqua con degli scarichi che non sono adeguati per quell’acqua. Nella zona la presenza di acido nitroso è 5 volte superiore al consentito e l’ammoniaca 3 volte superiore, inoltre ci sono i detersivi. Per me il tema del Bacchiglione è fondamentale e l’ho portato in consiglio regionale perché di questi fenomeni ricevo segnalazioni da tutto il veneto. E puntualmente facciamo denuncia e il problema ci viene detto essere sempre la siccità e la carenza di acqua. Già siamo bistrattati per via dei Pfas, quindi ad essere presi in giro anche su questo non ci stiamo affatto. Per quanto mi riguarda ritengo sia necessario intervenire sul depuratore. C’era un progetto già fatto da Viacqua (bando per i lavori per il nuovo collegamento verso depuratore di Casale) che conteneva anche interventi nella zona. Su quel bando è stato contratto un mutuo ma non è stato ancora realizzato. La colpa è stata data all’aumento dei costi e alla guerra, che però non c’era nel 2021. Insomma, qualcosa non torna”.

Queste le posizioni espresse, se chiunque altro volesse intervenire nel dibattito le nostre pagine sono a disposizione.

Maggio 2024

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