“La mancata approvazione da parte del Consiglio regionale Veneto del progetto di iniziativa popolare sul fine vita è una occasione persa. Inutile polemizzare con chi la pensa diversamente e che evidentemente ha una sensibilità differente. Il voto a ben vedere è andato oltre le appartenenze politiche. E’ vero che concretamente i pazienti, malati irreversibili, potranno continuare a chiedere l’applicazione del fine vita alla loro Ulss sempre in virtù della sentenza della Corte Costituzionale del 2019. Ma rimarrà comunque sempre l’incertezza sui tempi.”
La senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini prende posizione rispetto al tema. “Si tratta di una scelta di civiltà e di libertà. Sui diritti civili purtroppo non tutti sono sufficientemente maturi. Rispetto ovviamente il voto che rispecchia opinioni e coscienze. Ma so esattamente da che parte stare. E come componente dell’intergruppo parlamentare “per la libertà di scelta sul fine vita” mi impegnerò con ancora più convinzione sulla presentazione di una legge nazionale che regolamenti questa questione.” Continua la senatrice: “La proposta di legge curata dall’associazione Coscioni aveva un senso di grande umanità che evidentemente non è stata compresa. Valuto positivamente che in Veneto il dibattito sia iniziato prima che altrove, peccato che tre astensioni abbiano impedito che venisse approvato. Tecnicamente il provvedimento non è bocciato, ma torna in Commissione sanità. Cioè in pratica è tutto di nuovo rimandato ad altri tempi. Probabilmente indirizzato verso un binario morto.”
Termina Daniela Sbrollini: “A livello nazionale bisogna affrontare il tema e trovare una proposta di legge che sia velocemente approvata. Questo per me è un impegno che mi sento di assumere.”