Con “A Christmas Carol”, tratto dal celebre racconto di Charles Dickens e firmato dalla Compagnia dell’Alba, il Teatro Comunale “G.Verdi” di Lonigo aggiunge un evento speciale al suo cartellone, oggi, venerdì 29 dicembre alle ore 21. Uno spettacolo che coinvolge tutte le famiglie, non solo perché rientra nel periodo festivo, ma per i contenuti senza tempo della sua storia.
Ogni generazione, infatti, può contare in un suo “Canto di Natale”, al cinema come a teatro, e ad osservarlo con attenzione, quella Londra vittoriana descritta da Dickens, non sembra poi così distante da ciò che siamo oggi, coi nostri storici problemi e le legittime aspirazioni. “Il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge” interpretato dall’ottimo Roberto Ciufoli, non è esattamente il prototipo di nonnino che abbiamo in mente: è scorbutico, cinico e taccagno come pochi. “Odioso”, diremmo parlando di un parente simile a lui. Ma il Natale di Scrooge, cova dentro una parte della nostra società, sempre più polarizzata tra “imitatori del modello nord americano delle lucine e della paccottiglia” e “i fastidiosi”, che non tollerano ad oltranza la centrifuga di canzonette, cineserie e inutili convenevoli.
Nonostante le tifoserie, tra le righe di un quotidiano locale o grazie al carisma del periodo, finiremo per accorgerci che di non sola individualità è fatto il Natale. La società attorno coglie l’occasione del periodo per scoprire che qualcosa di buono esiste, che anche l’imprenditore può avere un cuore, che la parrocchia è la famiglia di chi non ce l’ha, che le associazioni sono partecipate di volontari, che dunque dove c’è qualcosa di buono c’è uno Scrooge che ha superato il proprio vivere patetico. Da quel momento il “Canto” riemerge tra la gente, spalanca gli occhi al prossimo, allunga una banconota in più nelle mani dei bisognosi, ci ricorda l’età d’oro dell’infanzia, chiama alla memoria gli inverni innevati che ci sembrano ormai cartoline sbiadite. È il periodo del “abbiamo pessimi politici, ma il Presidente della Repubblica è un grande”, è la disponibilità a sostenere il negozio di prossimità che, “forse è un po’ più caro” ma tiene viva la piazza”. Sono giorni dove i problemi universali che ci affliggono lasciano spazio alla dimensione locale, dove magari non doneremo “un franco”, ma avremo l’onestà di riconoscere che, mentre allarghiamo i buchi della cinta, qualcuno dorme per strada coperto da un cartone. Nuove atmosfere, antichi crucci: la Londra vittoriana, irrespirabile e inquinata, malsana, classista e in contrasto con la grande crescita industriale, è per noi la provincia dei PFas, dei massacri di animali nelle campagne, dell’imbruttimento delle periferie o delle ipocrisie nelle famiglie del mondo di oggi. Altri motivi per aspirare ad un miglioramento, per immaginare un mondo più sostenibile. Questa riedizione italiana del musical con la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini e le musiche del pluripremiato Alan Menken [Si, quello della Sirenetta, Aladdin, Rapunzel!], è un grande successo di Broadway che in Italia ha superato i 70.000 spettatori. Un presepe vittoriano affollato di interpreti, ricco di dettagli ed entusiasmante come solo le cose fatte bene sanno esserlo. Un viaggio nel ventre delle società di ieri e di oggi, capace di riconfermare qualcosa che diamo per scontato: come siano i più giovani i detentori del futuro, con un occhio spensierato sul presente. Lo Scrooge boomer ha fatto il suo tempo, odia il Natale, è perseguitato dai fantasmi. Ma sempre al vecchio Scrooge, al tardivo risveglio della sua coscienza, chiediamo se sarà disposto a mettere in discussione la società che ha creato, se sia stato capace di tendere una mano a chi dopo di lui. E se quel sospetto con il quale giudica il Natale, dunque i giovani, non sia conseguenza della grettezza affettiva, dell’accumulo di beni ad alimento del proprio rinsecchimento. Questo Canto di Natale, almeno per un giorno, che sia un modo spensierato e colto di influenzare un generale cambiamento, sulla diversità e sul talento di dire “come potrò migliorare?”.
L’evento speciale, è fuori abbonamento. I biglietti sono disponibili al prezzo da euro 18 a 35 + 1 euro di
prevendita. Sono previste numerose riduzioni. La Biglietteria del Teatro, la sera dello spettacolo, a partire dalle ore 20. Oppure Online, sul sito teatrodilonigo.it. Per informazioni, telefonare in orario di biglietteria al numero 0444 835010.