Per una sera il Teatro Civico di Schio (VI) si trasforma in una sala cinematografica per “Schio Teatro Popolare“, realizzata dalla Fondazione Teatro Civico e dal Comune di Schio in collaborazione con Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale. Il primo appuntamento della rassegna sabato 2 dicembre ore 21 è con la proiezione del documentario “Il teatro vive solo se brucia” con la regia di Marco Zuin eprodotto da Ginko Film. La pellicola, con la voce narrante di Andrea Pennacchi, racconta la storia della famiglia Carrara, presente in sala, con cui gli spettatori di Schio e la Fondazione Teatro Civico hanno intrecciato parte della propria biografia. Annalisa Carrara, appassionata direttrice artistica fino al 2017, ha accompagnato con la sua lungimirante visione il Teatro Civico ad essere ciò che è ora. Un’occasione unica per scoprire i retroscena di una famiglia artistica che ha segnato la storia del teatro.
“Il teatro vive solo se brucia” è un racconto di formazione umano e professionale e al contempo di trasformazione, sociale e culturale di un Paese, l’Italia. C’è stato un tempo in cui il teatro non restava ad aspettare il suo pubblico, ma andava a cercarlo nei piccoli e nei grandi paesi, facendo uscire le persone dalle case, radunandole nelle piazze. L’epopea dei teatri viaggianti in Italia, dal primo dopoguerra fino all’avvento della televisione viene raccontata dalla voce di chi quegli anni li ha vissuti: i Carrara. Rappresentano una delle ultime famiglie d’Arte ancora in attività, una dinastia teatrale che discende direttamente dalle compagnie itineranti del Cinquecento. La storia recente di questa famiglia inizia nei primi anni del Novecento, quando Salvatore Carrara, detto Totò, decide di lasciare la Sicilia, dove la famiglia era rimasta per otto generazioni, e di emigrare. Si arriva così, ben presto, alla nona generazione e a questo punto compare Tommaso, detto Masi, che avrà tre figli: Titino, Annalisa e Armando, eredi attuali di una famiglia che ha votato la sua esistenza all’arte.
La loro storia è quella di un teatro che non c’è più e di un Paese che dal secondo dopoguerra alla metà degli anni ’60 è cambiato radicalmente. In un viaggio picaresco dal sud al nord, partendo dalla Sicilia e arrivando in Veneto, nell’ultimo secolo i Carrara hanno attraversato tutto lo stivale portando il teatro laddove il teatro mai sarebbe stato. Il documentario, a suo modo, affronta il tema della diversità rivelando un tessuto sociale, appartenuto alla storia italiana, fatto di carovane e teatri mobili, espedienti e repertori teatrali sconfinati.
Marco Zuin è laureato al Dams Cinema di Bologna, negli anni si è dedicato alla produzione di cortometraggi e documentari: “Daily Lydia”, “La sedia di cartone”, “Niente sta scritto”, “Hoa”, “Passi verso l’Altrove”, “L’anno dei sette inverni”, “Edith”. Alla base del suo approccio al cinema e al documentario c’è l’idea di sociale inteso come socialità e attenzione al senso di comunità.
Informazioni: Platea e palchi di I ordine: € 14,00. Galleria, palchi di II ordine e loggione: € 12,00. Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro Civico di Schio in via Pietro Maraschin, 19 e online su www.vivaticket.com, tel. 0445 525577, info@teatrocivicoschio.it, www.teatrocivicoschio.it.