Il Teatro Comunale di Lonigo dedicato a Giuseppe Verdi, vede ritornare Simone Cristicchi, per la seconda volta in questo 2023. Il cantautore è forse l’unico della sua generazione capace di rilanciare la passione del cantautorato italiano. Lo fa con serietà, con gusto e senso della Storia. Lo ha dimostrato abbracciando la causa degli “ultimi” gettati nelle Foibe nel drammatico epilogo della Seconda Guerra Mondiale. Lo fece molti anni prima con un documentario sul decadimento di Laura Antonelli, delusa e tradita dal paese che diceva di amarla. Lo ha cantato a Sanremo con “Ti regalerò una rosa”.
Da Lonigo parte la tournée del primo tra gli ultimi che la storia e la fede non smettono di amare, nel senso ancestrale del termine: Francesco d’Assisi. Mercoledì 15 novembre con inizio alle ore 21, la tournée veneta di Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli, inizia proprio da Lonigo, inaugurando la variegata stagione in abbonamento del suo teatro. Annunciare il già tutto esaurito da tempo è trascurabile se si assiste all’empatia che Cristicchi sviluppa con il suo pubblico, sentimento che l’autore ha conquistato sperimentando e lavorando sulla sua personalità d’artista, instancabile nel valutare percorsi differenti. Il successo sta nel dialogo di qualità con l’anima popolare della gente e, per le stesse caratteristiche, il Santo Patrono d’Italia risulta inossidabile a qualunque generazione. Lo spettacolo, dove Cristicchi è un narratore attento nelle retroguardie, uno stracciaiolo girovago col nome di Cencio, osserva criticamente la vita del “Santo di tutti” con quel piglio critico e popolaresco che non ha mai abbandonato gli italiani, statuine nel loro “presepe di vita”. Francesco nasce ricco, è cosa nota, e questo suo donare le vesti come San Martino all’accattone piace perché è il percorso al contrario del self made, perché egli rinuncia per scardinare i valori di legittimo arricchimento personale. Francesco è magari un folle, ma piace perché anticipa quel mondo poco conosciuto in Italia delle confraternite e comunità solidali della Germania del XIX secolo, un’avanguardia in forte anticipo sugli hippie. Francesco, insomma, ha il sapore dei fragili di mente capaci di superare le sovrastrutture obbligate delle società borghesi di ogni epoca. Per il testo, Cristicchi condivide il percorso con Simona Orlando e, per le musiche, si avvale di Amara, cantautrice emersa dalle opportunità del mondo televisivo.
Il Comunale di Lonigo ha raggiunto il traguardo dei trent’anni dalla sua riapertura, fresco di lavori per i nuovi impianti che hanno incontrato il sostegno dell’Amministrazione Comunale e, superati gli anni bui del pubblico, ha visto crescere in due anni il numero di abbonamenti e il sostegno delle generazioni che frequentano gli spazi ornati di questo vivo cimelio lasciato dalla storia. Il direttore artistico Alessandro Anderloni lavora da indipendente e, nella sua riconferma, ha restituito un Cartellone 23/24 dove l’interesse dei più giovani si accorda con l’affezionato pubblico dei senior. Per certi aspetti anche il teatro può vivere al limite tra sacralità e follia, come quel Franciscus raccontato da Cristicchi. La sacralità di un tempio culturale laico, le cui origini e variazioni sono un vero archetipo di tutte le culture umane, che tuttavia non esclude la follia di sperimentare, mesciare idee nuove ad altre consolidate. Del resto, il teatro consolida la nostra idea di cultura, declinandone e definendo l’epoca in cui viviamo. Francesco, il santo universale per eccellenza, è ovunque presente e capace di fare breccia nell’anima di credenti o atei. La sua vicenda, mai come nel nostro paese, è diffusa e presente nei documenti artistici di ogni espressione aulica o popolare: da Giotto a Caravaggio, dal Sacro Monte di Orta al presepe di casa, da Zeffirelli a Cristicchi. Questo spettacolo inizia il suo viaggio in un panorama internazionale che riaccende conflitti antichi, stimolando riflessioni etiche, morali, di accettazione del prossimo, di inclusione e apertura verso il diverso da noi. Lonigo, dunque, riparte dalla Speranza data che viene da Assisi, dal ruolo del teatro tra la gente.
Informazioni utili
La vita culturale del Teatro è sostenuta dall’Amministrazione Comunale di Lonigo con Rino Mastrotto Group, Fondazione Farmacia Miotti, Autovega, FIS- Fabbrica Italiana Sintetici.
Spettacolo in abbonamento. I biglietti sono disponibili presso la Biglietteria del Teatro, lunedì e sabato dalle 10.30 alle 13.00, mercoledì dalle 16.00 – 18.30. La sera dello spettacolo, a partire dalle ore 20, è possibile acquistare presso la Biglietteria. Oppure Online, sul sito teatrodilonigo.it.
Per informazioni, telefonare al numero 0444 835010, in orario di biglietteria.
La sera dello spettacolo, gli abbonati potranno ritirare la loro copia gratuita di “Bene, bravo, tris!” la pubblicazione curata da Lino Zonin con l’Amministrazione Comunale di Lonigo, in occasione dei Trent’anni dalla riapertura del Comunale.
