“Still Novo”. Al ciclo dei classici la performance di Daniele Bartolini

Si chiama “Still Novo – Cancellare, correggere, disseppellire” ed è uno spettacolo itinerante audience-specific. Daniele Bartolini ha partorito questo lavoro dopo una riflessione sull’atto stesso di prendere una decisione. Still Novo, infatti, è un’opera interattiva che propone due percorsi, due tragitti introspettivi e collettivi. Si snodano in base alla scelta fatta dallo spettatore, che si dividerà tra una rievocazione poetica e solenne e un’invasione aliena camaleontica e mimetica. Per prepararsi a un salto finale. Parte dalla rivoluzione linguistica del “dolce stil novo”, la proietta nel contemporaneo, ricerca lo stesso cambiamento, ancora nuovo: still novo. Si pone come oggetto di indagine partecipata dallo spettatore, chiamato in causa ad esporsi, esplorarsi, dimenticarsi e reinventarsi: unirsi a presenze in attesa da centinaia di anni.

“Il mistero e la sorpresa sono gli aspetti fondamentali – ci dice Daniele – il tratto distintivo è camminare verso l’ignoto, verso quel che non si conosce. Il lavoro è stato un progetto sviluppato negli anni con materiali di ricerca che sono stati a lungo discussi, è un opera in cui c’è molto studio. Lavoriamo sul confine tra realtà ed espressione, gli spettatori scavano all’interno di loro stessi”. Lo spettacolo che si potrà vivere a Vicenza non è affatto canonico. È un’esperienza fatta in presa diretta, non mediata, senza filtro. “Still novo – prosegue il regista – nasce dall’esigenza di chiamare in causa lo spettatore. Noi rispondiamo ai  luoghi, visto che prima analizziamo la città e l’opera flette questo incontro. Gli spettatori fanno una scelta all’interno della prima scena, che determina due esperienze completamente diverse. È una chiamata in causa perché non si può più fare tappezzerie e far parte dell’arredamento urbano, si deve essere protagonisti. Il fuoco è su noi e su come ci poniamo dentro al mondo che cambia e la città che cambia”.

Questo modus operandi, chiaramente, dipende molto dalla realtà che trova, ovvero dalla città in cui si opera. “Vicenza ha portato un incontro tra futuro e passato, nel concreto è stata un’attenzione verso le dinamiche dell’oggi, quali sono le regole nelle politiche di inclusione, quali i criteri formali? Io abito a Toronto e sono Fiorentino e vivo di contrasti. Qui siamo andati indietro oltre Palladio, siamo stati negli scavi archeologici come il criptoportico, che non percorreremo, ma che hanno influenzato il lavoro. Siamo stati alla Basilica di San Felice e Fortunato e siamo entrati nella drammaturgia dell’inizio della cristianità ed il tutto è entrato nel tessuto della storia. Dentro alla performance saremmo anche di fronte alla parole scritta. Da una parte la poesia la classicità, l’equilibrio, dall’altra un viaggio interiore, introspettivo. Uno dei miei punti di riferimento è “Stalker” di Tarkovskij, quel continuo addentrarsi dentro ai meandri di un viaggio sia fisico che mentale”.

L’opera di Bartolini ha come variabile il numero dei partecipanti, visto che il pubblico è parte attiva dell’esibizione. “Io questo lavoro l’ho portato in India, in Canada, e ovunque ho trovato la medesima risposta della gente che scopre se stessa”. L’incontro scontro tra contemporaneo e classico produce un nuovo essere. La presenza di una proposta come questa dentro al ciclo dei classici è tutt’altro che incoerente. Innanzitutto perché la forma originaria di teatro è simile a questa e poi perché, di fatto, abitiamo i luoghi della classicità. La performance parte dal Teatro Olimpico e poi esce nella città. “Uno dei legami importantissimi – conclude Bartolini – è la scelta di “Stella meravigliosa” come titolo della rassegna e questo spettacolo si cala nel concept di Marinelli e nella riflessione con l’altro da noi stessi”.

Daniele Bartolini

“Still Novo” porta la firma di Daniele Bartolini come concept e regia e di Stefania Vitulli come dramaturg, scritta, co-creata e agita da Ada Aguilar, Daniele Bartolini, Maddalena Vallecchi Williams, Stefania Vitulli, Marta Zannoner (installazione sonora in latino scritta e detta da Daniele Bartolini), una produzione della compagnia italo-canadese DLT DopoLavoro Teatrale, è prevista venerdì 29, sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre, con partenza dal Giardino del Teatro Olimpico, con una doppia replica per ogni data, alle 18.30 e alle 20.00 la prima sera, alle 18.00 e alle 20.00 le due successive.

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