Il sipario del palcoscenico del Teatro Comunale si alza su un’altra imperdibile ed emozionante Stagione di qualità con spettacoli di alto livello. Accade ad ogni Stagione. È il fascino sottile che da ben quarantatré anni si sprigiona dal Comunale, che sa ricambiare l’amore del proprio pubblico donandogli il gusto di assaporare quell’arte sublime che è il Teatro, “spazio” dove la vita è rappresentata in tutta la sua varietà umana.
La Stagione di Prosa 2023/24 si aprirà martedì 14 novembre 2023 con lo spettacolo La strana coppia, di Neil Simon, nella traduzione e adattamento di Gianluca Guidi con Gianluca Guidi, che firma anche la regia, e Giampiero Ingrassia in una produzione Virginy L’isola trovata. La Strana Coppia, è un esempio di come Neil Simon, il più geniale e prolifico autore del teatro comico della seconda metà del ‘900, riesca sempre a trovare quel pizzico di simpatica follia nella vita di tutti i giorni. Si narra la difficile e complicata convivenza tra due uomini dalle personalità diametralmente opposte. Felix e Oscar accomunati da un divorzio alle spalle decidono di andare a vivere insieme in un appartamento situato in uno dei tanti grattacieli di New York, sulla Riverside Drive. Questo incontro-scontro quotidiano darà continue ed esilaranti gag garantendo sicuro divertimento nella versione teatrale proposta e interpretata dall’“inedita” coppia Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia. Le repliche saranno mercoledì 15 e giovedì 16 novembre.
Il 28, 29 e 30 novembre 2023 il sipario si aprirà su Trappola per topi di Agatha Christie nella traduzione e adattamento di Edoardo Erba con Lodo Guenzi, la regia di Giorgio Gallione in una produzione di La Pirandelliana. Il 25 novembre 1952 a Londra andava in scena per la prima volta Trappola per topi di Agatha Christie. Da allora, per 70 anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia “gialla” senza tempo e di straordinaria efficacia scenica. «Non è consueto per me – scrive Giorgio Gallione – spesso regista drammaturgo in proprio, misurarmi con un classico della letteratura teatrale. Certo da interpretare, ma da servire e rispettare. Ma non ho avuto dubbi ad accettare. Perché ha un plot ferreo ed incalzante, è impregnata di suspense ed ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre ed ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché. In fondo è questo che cerco nel mio lavoro: un mix di rigore ed eccentricità. Credo che i suoi personaggi nascano ovviamente nella loro epoca, ma siano vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole».
Martedì 5, mercoledì 6 e giovedì 7 dicembre 2023 il sipario si aprirà su Anna Karenina, tratto dall’omonimo capolavoro di Lev Tolstoj, nell’adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco, che ne firma anche la regia, con Galatea Ranzi, in una produzione del Teatro Stabile di Catania e Teatro Biondo Stabile di Palermo. Uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura viene portato in scena in un periodo assai particolare del rapporto tra la nostra cultura e quella russa. È una scelta di politica culturale quella di distinguere tra il dissenso politico sull’azione dello stato russo e il consenso entusiastico che la cultura europea occidentale deve alla cultura e alla letteratura russa. Naturalmente non si può pretendere di trasferire tutte le complessità psicologiche e narrative di un capolavoro come Anna Karenina in uno spettacolo teatrale. La nostra scelta sarà quella di concentrarsi sulle vicende che ruotano intorno alla protagonista e sui meccanismi che stanno dietro alle tre coppie che sono tre metafore di tre destini. Quello maledetto ma pieno di passione di Anna, Vronjskij e Karenin, quello amaro e fallimentare di Stiva e Dolli, e quello invece sereno e benedetto di Levin e Kitty. Si punta a raccontare uno spicchio del romanzo in uno spettacolo compatto, con una scenografia essenziale basata su proiezioni.
Il nuovo anno si apre il 16, 17 e 18 gennaio 2024 con Perfetti sconosciuti, uno spettacolo di Paolo Genovese con Paolo Calabresi. La produzione è di Nuovo Teatro con Fondazione Teatro della Toscana e Lotus Production. Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di Perfetti sconosciuti. Una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”. Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre carte SIM. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Durante una cena, un gruppo di amici decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo, condividendo tra loro messaggi e telefonate. Metteranno così a conoscenza l’un l’altro i propri segreti più profondi.
Segue, il 30 e 31 gennaio e il 1° febbraio 2024, Iliade. Il gioco degli dei uno spettacolo del Quadrivio liberamente ispirato dall’Iliade di Omero e realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, con Alessio Boni. La regia è di Roberto Aldorasi, Alessio Boni e Marcello Prayer. Lo spettacolo è prodotto da Nuovo Teatro in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana, Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla, capricciosi, vendicativi, disumani: sono gli dèi immortali, e la loro commedia è la tragedia degli uomini, da sempre. Da un po’ di tempo però qualcosa è cambiato: sono diventati pallidi, immagini sbiadite dell’antico splendore, hanno perso i loro poteri e non sanno spiegarsi né come né quando sia iniziato il loro tramonto. Non si incontrano da secoli, dai tempi di Elena, Achille, Ettore, Andromaca, Priamo, Ecuba, Agamennone, Patroclo, Odisseo e degli altri personaggi di cui si divertivano a muovere i fili del destino, ma oggi un misterioso invito li riunisce tutti, dopo tanto tempo. Chi li ha invitati? Per quale motivo? A dieci anni dalla nascita, dopo I Duellanti e Don Chisciotte, il Quadrivio – Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer – riscrive e mette in scena l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre.
Il 13, 14 e 15 febbraio 2024 andrà in scena Ciarlatani di Pablo Remón con Silvio Orlando, nella traduzione italiana di Davide Carnevali da Los Farsantes in una produzione Cardellino srl in coproduzione con Spoleto Festival dei Due Mondi, Teatro di Roma/Teatro Nazionale. «Ciarlatani – scrive l’autore e regista – racconta la storia di due personaggi legati al mondo del cinema e del teatro. Anna Velasco è un’attrice la cui carriera è in fase di stallo. Dopo aver recitato in piccole produzioni, ora è insegnante di pilates e nei fine settimana fa teatro per bambini. Tra soap opera televisive e spettacoli alternativi, è alla ricerca del grande personaggio che la farà finalmente trionfare. Diego Fontana è un regista di successo di film commerciali che si sta imbarcando in una grande produzione da girare con star internazionali. Un incidente lo porterà ad affrontare una crisi personale e a ripensare la sua carriera. I due personaggi sono collegati dalla figura del padre di Anna, Eusebio Velasco, regista di culto degli anni ‘80, scomparso e isolato dal mondo. L’intenzione è che Ciarlatani sia una narrazione eminentemente teatrale, ma con un’aspirazione romanzesca e cinematografica. È una commedia in cui solo quattro attori viaggiano attraverso decine di personaggi, spazi e tempi. Una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione».
Rocco Papaleo è protagonista de L’ispettore generale di Nikolaj Gogol, uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa, in scena martedì 27, mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio 2024. Lo spettacolo è prodotto da Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Commedia satirica fra le più divertenti che sia mai stata scritta, L’ispettore generale si prende gioco della piccolezza morale di chi detiene un potere e si ritiene intoccabile. Scritta nel 1836, ma tragicamente più attuale di quanto si possa immaginare, rivive oggi grazie alla regia di Leo Muscato, che ne firma anche l’adattamento. Corrotti, approfittatori, affaristi, sfruttatori, gli abitanti della cittadina della Russia zarista sono presi al laccio dei loro stessi inganni. Una commedia in cui emergono la mascalzonaggine, l’imbroglio e l’assenza di buona fede da parte del protagonista e degli altri personaggi. L’ispettore generale è un’espressione emblematica del teatro gogoliano e del suo tentativo di denunciare, attraverso riso e comicità la burocrazia corrotta della Russia zarista e l’ingiustizia e il sopruso che dominano l’esistenza. Non è l’uomo a essere malvagio, è la società che lo rende tale.
Martedì 5, mercoledì 6 e giovedì 7 marzo 2024 Monica Guerritore e Claudio Casadio sono Ginger & Fred di Federico Fellini, Tonino Guerra e Tullio Pinelli, nell’adattamento e regia di Monica Guerritore in una coproduzione Teatro della Toscana, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Società per Attori. È la vigilia di Natale. Nel piazzale deserto entra in scena un gruppo di personaggi spaesati. Chi regge la testina con la parrucca, chi la valigia con l’abito di scena, chi un cilindro da frac avvolto in carta velina, gli attrezzi del mestiere. Sono lì per partecipare allo show di Natale di una televisione privata. I nostri protagonisti, tra loro Ginger e Fred, scritturati come ospiti per lo show sono emozionati per la serata che li porterà sotto le luci dei riflettori. Quello che non sanno è che, derubricati alla voce ‘materiale di varia umanità’, sono necessari a mandare avanti l’ingranaggio spietato della televisione commerciale, riempiendo i buchi tra una pubblicità e l’altra. È nell’osservazione di questo piccolo popolo, nella comprensione, nella partecipazione alle loro vite disvelate durante le ore di attesa, nella loro umanizzazione prima di essere usati dalla tv come ‘caricature’ e spediti al massacro, che emerge la pietas che spinge Fellini a scrivere e dirigere Ginger & Fred.
La seconda proposta di marzo, nei giorni martedì 19, mercoledì 20 e giovedì 21, è il classico omaggio a Carlo Goldoni, quasi immancabile nelle Stagioni thienesi. Gabriele Lavia e Federica Di Martino sono i protagonisti di Un curioso accidente, regia di Gabriele Lavia, in una produzione Effimera, Teatro di Roma e Teatro della Toscana. Dopo il grande successo de Il Berretto a Sonagli, Gabriele Lavia e la sua Compagnia affrontano una nuova produzione. Tra le opere goldoniane più tradotte e rappresentate all’estero si svolge in Olanda e, come scrive l’autore nella prefazione alla prima edizione: «…non è che un fatto vero, verissimo, accaduto, non ha molto tempo, in una città di Olanda. Mi fu raccontato da persone degne di fede in Venezia al Caffè della Sultana, nella Piazza di S. Marco, e le persone medesime mi hanno eccitato a formarne una Comica rappresentazione. Il puro fatto, nella maniera colla quale mi venne esposto, era di tal maniera circonstanziato, che quantunque vero, parea inverisimile, e tutta la mia maggiore fatica fu di renderlo più credibile, e meno romanzesco. Tanto è vero, che si danno delle stravaganze in natura, che non sono trattabili sulla Scena, perché contrarie troppo ai caratteri conosciuti, o eccedenti nell’ordine della condotta ordinaria degli uomini!».
Da Goldoni a Shakespeare con l’ultimo spettacolo della Stagione di Prosa, Il Mercante di Venezia portato in scena dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati il 16, 17 e 18 aprile 2024 nella traduzione di Masolino d’Amico con Franco Branciaroli. Con i suoi temi universali Il Mercante di Venezia pone al pubblico contemporaneo questioni di assoluta necessità: scontri etici, rapporti sociali e interreligiosi mai pacificati, l’amore, l’odio, il valore dell’amicizia e della lealtà, l’avidità e il ruolo del denaro. È un testo fondamentale, qui in un allestimento interpretato da una notevole compagnia d’attori capeggiata da Franco Branciaroli, nel ruolo di Shylock, figura sfaccettata, misteriosa, crudele nella sua sete di vendetta, ma che spiazza gli spettatori suscitando anche compassione. A lui, ebreo, usuraio, si rivolge Antonio, ricco mercante veneziano, che pur avendo impegnato i suoi beni in traffici rischiosi non esita a farsi garante per l’amico Bassanio che ha bisogno di 3.000 ducati per armare una nave e raggiungere Belmonte, dove spera di cambiare il proprio destino. Shylock, che ha livore verso i gentili e sete di vendetta per il disprezzo che gli mostrano, impone una spietata obbligazione. Se la somma non sarà restituita, pretenderà una libbra della carne di Antonio, tagliata vicino al cuore. In scena un mondo mutevole e vibrante di personaggi che incarnano inquietudini, chiaroscuri e complessità di assoluta modernità.
Tutti gli spettacoli hanno inizio alle 20.45.
FUORI ABBONAMENTO
Gli spettacoli fuori abbonamento di questa Stagione sono due, anch’essi con inizio alle ore 20.45.
Il primo, in scena martedì 24 e mercoledì 25 ottobre 2023 è L’interpretazione dei sogni con Stefano Massini, che firma anche la regia. Lo spettacolo è liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Sigmund Freud. La produzione è del Teatro Stabile di Bolzano, Fondazione Teatro della Toscana, Teatro di Roma in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano/Teatro d’Europa. Stefano Massini porta a compimento il suo decennale lavoro su L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, iniziato nel 2008 e costellato di prestigiose occasioni pubbliche, compresa la tappa intermedia del romanzo di grande successo pubblicato da Mondadori nel 2017 e tradotto in più lingue. Dopo l’acclamato spettacolo realizzato al Piccolo Teatro, nel 2018 Massini torna nel mondo di Freud con un testo completamente nuovo, mettendo il suo estro di narratore al servizio di uno spettacolo liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Freud. Un impressionante catalogo umano: sulla scena, fra le note di Enrico Fink, prende forma un variopinto mosaico di personaggi che, narrando i propri sogni, compongono una sinfonia di immagini e di possibili interpretazioni, in cui il pubblico si riconosce e ritrova.
Il secondo, che si terrà sabato 25 novembre 2023 è Preludes Danze al pianoforte, una produzione Ilaria Scaffardi Artists Management con Anbeta Toromani, Alessandro Macario e Amilcar Moret Gonzales, con coreografie di Massimo Moricone e Sofia Vasheruk al pianoforte. Le melodie dei più bei preludi di Chopin, Debussy e Rachmaninov, uniti al vigore di Bach – grazie alle note del pianoforte dal vivo – si incarnano con estro nei corpi dei tre danzatori in questo spettacolo che emoziona e coinvolge il pubblico offrendo i massimi livelli di danza e musica. «Ho accettato con grande curiosità – scrive il coreografo Massimo Moricone – l’invito a ideare questa serata di danza e musica per pianoforte. E di farlo con tre dei danzatori che più mi sono vicini e con i quali mi sono trovato più volte a lavorare su progetti diversi, così da stabilire nel tempo, con ciascuno di loro, un’intesa profonda, sicuramente artistica ma immancabilmente anche umana: Anbeta, Alessandro e Amilcar sono i tre artisti sui quali ho pensato e costruito lo spettacolo».