In occasione della festa della Madonna di Monte Berico, quest’anno la comunità dei Servi di Maria ha
messo in atto un’iniziativa originale e decisamente più duratura di una mostra temporanea, quella di
rigenerare vari ambienti del convento con una serie di opere di pregio artistico e devozionale, creando
un itinerario continuo di bellezza e contemplazione, da condividere in alcuni momenti programmati
con pellegrini e visitatori attraverso percorsi guidati.
Le opere collocate fanno parte del significativo patrimonio dell’Ordine dei Servi di Maria, che nel corso
dei secoli hanno dedicato una grande attenzione all’espressione artistica non solo come committenti,
ma anche coltivando attivamente nei propri conventi e monasteri molteplici forme di creatività legate
alla via pulchritudinis, grazie ai religiosi dotati non di rado di notevole talento e abilità tecnica, come
dimostra il recente caso di fra’ Fiorenzo Gobbo (1926-2014), uno dei più interessanti protagonisti
dell’arte sacra nel Novecento, di cui a Monte Berico si conservano diverse opere grafiche e pittoriche.

L’ambiente più suggestivo ridisegnato in questa situazione è il cosiddetto “chiostro interno”, al primo
piano del convento quattrocentesco, che con una “fenestella” si affaccia alla basilica, concepita in
origine per permettere ai frati infermi di partecipare alle celebrazioni, senza dover salire o scendere le
scale. In tale ambiente “peripatetico”, di ampio respiro, il vero cuore della vita claustrale, sono collocate
ora le opere di grande interesse storico-artistico datate dal XIV al XVIII secolo, tra cui tre frammenti
trecenteschi d’affresco attribuiti a Turone di Maxio, provenienti dal convento veronese di Santa Maria
della Scala, custodito per molti secoli dai Servi di Maria. Una delle stanze adiacenti è stata musealizzata
per illustrare la disposizione di una cella dei frati, con la vista panoramica verso la “Valle del Silenzio”.
Di grande rilievo è anche il pendant dei dipinti dell’epoca barocca dedicati alla storia del re Davide, Saul
tenta di uccidere Davide scagliandoli una lancia (1Sam 18, 8-11) e Davide apprende la morte di Saul dall’Amalecita (2Sam 1, 2-11), assieme al Sacrificio di Salomone (2Cr 7, 1-2 e 1Re 8, 62-64) e provenienti dal monastero di Carpenedo e in deposito temporaneo presso il convento vicentino.
Oltre al riallestimento già attuato della cappella interna e di diversi spazi comuni, il progetto a cura di
padre Roberto Cocco e Agata Keran, storica dell’arte, è destinato a proseguire con l’obiettivo di
ampliare lo spazio museale finora disposto, rendendo possibile nei prossimi mesi l’apertura di alcune
nuove sezioni tematiche (arredi e paramenti liturgici, arte contemporanea).
Inaugurazione dell’itinerario (ad invito), con le autorità e i giornalisti martedì 6 settembre ore 11.
Percorsi guidati con i curatori (max 30 persone): sabato 10 e 24 settembre alle ore 16 (su prenotazione).
Info e prenotazioni: 0444.559411 – bibliotecamberico@gmail.com)