Otto secoli. Ottocento anni sono passati. Sono tanti, ma più di duemila anni sono pur passati dal primo Natale di un Dio che si è fatto carne. Bambino! Ma torniamo all’anno 1223. Un certo Francesco d’Assisi tornava felice da Roma dopo aver ottenuto l’approvazione definitiva della Regola da parte del papa Onorio III. Francesco aveva ottenuto anche l’autorizzazione per realizzare un presepe a Greccio, un piccolo paese in provincia di Rieti, in una grotta simile a quella di Betlemme. La volontà e il desiderio di Francesco era di fare memoria del Bambino che è nato a Betlemme. Ciò che intende fare è in qualche modo poter vedere con gli occhi del corpo i disagi per la mancanza delle cose necessarie ad un bambino e come dodici secoli prima, il bambino Gesù, fosse stato adagiato in una greppia e posto sul fieno tra il bue e l’asinello. Per San Francesco, patrono d’Italia, il Natale è Natale del Signore nella vera carne della nostra umanità e fragilità. Non senza fatiche Francesco realizzo il suo desiderio 8 secoli fa.
C’è un verbo che muove San Francesco nel dare vita al presepe vivente in Greccio: il verbo vedere. San Francesco vuole vedere e far vedere, toccare e far toccare, vuole esserci, partecipare. Vuole togliere dall’oblio l’evento del Natale. Il Natale appunto nel suo vero significato. Il significato autentico del Natale è il ricordo e la celebrazione della nascita di Gesù Cristo. È il momento in cui si riflette sull’amore e sulla benevolenza che Dio ha mostrato verso l’umanità inviando suo figlio sulla terra per portare speranza e redenzione. Vivere il vero spirito natalizio significa ricordare il motivo principale per cui celebriamo questa festività: la nascita di Gesù. È importante dedicare del tempo per la preghiera e la riflessione, per apprezzare le persone a cui teniamo e per aiutare coloro che sono meno fortunati. Il Natale è un momento di condivisione, di amore e di perdono. È l’occasione per creare ricordi preziosi con le persone che amiamo e per donare il nostro tempo e le nostre risorse a chi ne ha bisogno.
In mezzo a tutte le distrazioni commerciali, è fondamentale ricordare quale sia il vero significato del Natale. È una festa che dovrebbe ispirare sentimenti di amore, gioia e gratitudine. Mentre ci immergiamo nel vortice delle preparazioni natalizie, prendiamoci il tempo per riflettere sul significato profondo di questa festività e lasciamo che lo spirito natalizio ci guidi durante tutto l’anno. In questo anno che fa memoria del Natale di Francesco d’Assisi a Greccio, ciascuno possa riscoprire la modalità inaudita con cui il Dio di Gesù Cristo si è fatto presente nella storia, si è fatto carne, impestandosi per amore con la provvisorietà, i fallimenti e i drammi, con tutto il carico delle sofferenze e delle fatiche del vivere, ma anche con le gioie e le speranze di ogni uomo e ogni donna, in ogni tempo in ogni luogo. Immergiamoci, anche solo per un istante, in quella notte sottoforma di racconto… In quella notte Santa faceva molto freddo. Maria e Giuseppe cercavano invano un posto per ripararsi e riposare. Ma tutti gli alberghi erano pieni e Maria era sfinita. Finalmente trovarono rifugio in una stalla dove c’erano un bue e un asinello. E lì nacque Gesù mentre l’Angelo annunciava ai pastori il lieto evento: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà”. I pastori si misero in cammino e andarono a vedere ciò che era stato loro annunciato. Andiamo coraggiosamente anche noi ad adorare Colui che è nato per portare la luce dell’amore agli uomini. Sentiamo che l’angelo ci invita. Ascoltate non temete. Siate felici, io vi porto una buona notizia: stanotte è nato il Salvatore. Presto, correte, in quella grotta. Seguite la stella e troverete il Bambino. Andate ad adorarlo. Sì, è vero, andiamo anche noi a vedere. Troviamolo quel dono grande d’amore che è per ognuno di noi e che siamo chiamati a condividere. Da oltre duemila anni il Natale non solo ci offre un’occasione di intensa commozione, ma soprattutto la consapevolezza del dono grande di Dio che si fa storia, vita e presenza accanto a ognuno di noi.
Buon Natale a tutte e a tutti!