Venerdì 20 agosto sono andato a vedere “Don Chisciotte tragicommedia dell’arte”, all’interno della manifestazione Be Popular. È stata una serata così piacevole che sono tornato sabato 21 agosto per assistere a “Romeo e Giulietta l’amore è saltimbanco” , il secondo spettacolo di quella che ho scoperto essere una trilogia. Ci tengo a dire che adesso dovrò seguire con attenzione la programmazione della compagnia Stivalaccio Teatro in attesa di avere l’occasione di vedere “il Malato Immaginario”, il terzo capitolo che purtroppo non reciteranno in questa rassegna, perché ve lo garantisco, se lo avessero fatto la sera successiva sarei corso a vederli.
Certo il mio entusiasmo è dettato dalla pandemia che abbiamo passato: dopo un anno di TV, assistere ad uno spettacolo dal vivo ti coinvolge come la prima volta che sei andato a Teatro, e ho tenerezza per chi non ha mai provato quest’esperienza. La TV non è come andare al Cinema e il Cinema non è come andare a Teatro, ma per chi lo sa è inutile dirlo e a chi non lo vuol capire è inutile ripeterlo
In ogni caso, effetto pandemia a parte intendo, bisogna ammettere che le rappresentazioni messe in scena da StivalaccioTeatro sono cose che non si vedono tutti i giorni. Non farò spoiler, perché voglio assolutamente che andiate a vederli appena potete, ma voglio condividere con voi il piacere di assistere a qualcosa di veramente ben fatto. In entrambe le serate la tragedia, la commedia e l’improvvisazione (con fratture della Quarta parete che coinvolgono il pubblico nello spettacolo), si mischiano con una velocità e una sapienza che lasciano lo spettatore in un turbine di emozioni. Tanto è ridere della commedia, tanto è emozionarsi per Don Chisciotte o Giulietta, tanto è rispondere con entusiasmo alle richieste degli attori di partecipare all’azione.
Gli attori Michele Mori, Marco Zoppello e Anna De Franceschi (quest’ultima in scena nella seconda serata ha interpretato Giulietta) lasciano lo spettatore nell’imbarazzante domanda “ma chi è il più bravo ?”, tanto sono affiatati. I cambi di registro (dalla commedia, alla tragedia) sono perfetti e non permettono allo spettatore un attimo di respiro. Entrambi gli spettacoli sono molto ben calibrati e anche le parti improvvisate, che gli attori potrebbero reggere per ore, sono ben dosate e non stancano.
Potrei dilungarmi, ma ancora entusiasta per quel che ho visto vi saluto con lo splendido motto a cui tutti gli spettatori hanno risposto “W il Teatro, W la Commedia!” … e aspetto con ansia “il malato immaginario”