Nel mondo del ciclismo è conosciutissimo, in Italia e all’estero, ma a Vicenza, la sua città, Moreno Nicoletti molti non sanno chi sia. Eppure è uno dei procuratori top di corridori professionisti, come il danese Jakkob Fuglsang della Israel-Premier Tech (che, in carriera, ha vinto un Lombardia e una Liegi-Bastogne-Liegi), il kazako Alexey Lutsenko dell’Astana (vincitore quest’anno del Giro di Turchia e del Giro di Sicilia), il connazionale e compagno di squadra Yevgeniy Fedorov, campione del mondo Under 23 l’anno scorso, e il vicentino Filippo Zana (Team Jayco Alula), campione italiano su strada 2022.
La scuderia di Nicoletti comprende altri cinque pro (Pronskiy, Sepulveda, Boaro, Gregaard e Malucelli) e quattro Under 23: i 2004 Alessio Dalle Vedove (veneto di Camponogara), Andrea Raccagni e Frederyk Likke e il ventitreenne Luca Cretti.
Sotto contratto con il manager vicentino c’è anche lo Junior (del 2005) trevigiano Renato Favero, che l’anno prossimo correrà nella Soudal Quick-Step Devo, vivaio della Soudal Quick-Step, squadrone belga con licenza WorldTour di cui è capitano Remco Evenepoel.
Nicoletti è un procuratore che non pensa solo al contratto e agli ingaggi dei suoi assistiti: “Io ho una filosofia del lavoro molto particolare che consiste nel costante confronto con le mie figure di riferimento, cioè nutrizionisti, preparatori e allenatori, per capire se il percorso proposto nella loro squadra è corretto” ha dichiarato in un’intervista a FantaCycling. Anche a costo di mettersi in contrasto con i tecnici delle squadre dei suoi corridori. Questa rigorosa metodologia professionale la deve al suo passato di Dilettante (ha corso fino al 1993) e dalla parentela (è suo cugino) con Bruno Cenghialta, l’ex professionista di Montecchio Maggiore con una carriera lunga 12 anni e poi direttore sportivo dei team pro Amica Chips, Alessio, Fassa Bortolo e Acqua&Sapone e, dal 2017, di uno dei più importanti team professionistici, l’Astana.
Nicoletti sta poco a Vicenza durante la stagione agonistica perchè segue i suoi corridori nelle gare in tutto il mondo e già in questi giorni è a Calpe, in Spagna, dove si sono radunate le squadre per i ritiri pre-stagionali. Forse anche per questo motivo non è popolare come sarebbe giusto: “sono a casa davvero poco – ammette – e, quando sono qui, parte del mio tempo la dedico al Grottino, l’osteria sotto la Basilica Palladiana di cui sono contitolare. Però devo anche riconoscere che, per il mio carattere, non sono portato alle relazioni”.
Non lo dice, ma ci dev’essere anche un po’ di dispiacere da parte sua per non aver ricevuto il dovuto riconoscimento per quanto ha fatto per la sua città organizzando due arrivi di tappa del Giro d’Italia e cercando di portare il Mondiale 2020 con Claudio Pasqualin e Alessandro Belluscio. Cos’è andato storto in questa candidatura non lo sa dire con certezza nemmeno oggi.
Nella foto di copertina Moreno Nicoletti con Yevgeniy Fedorov