Il Teatro Olimpico, per un pomeriggio, si trasformerà in un simposio dell’architettura, un luogo dove l’originaria vocazione accademica dell’edificio, potrà riaccendersi a favore di una delle materie più congeniali agli italiani: l’architettura. Architettura che sott’intende una lista di professionalità variegate e che garantiscono un solido pilastro al prodotto italiano, occupandosi gli architetti di ogni aspetto, “dalla città al cucchiaio” per utilizzare con licenza una fortunata espressione di Ernesto Nathan Rogers. In coincidenza con la festa dell’Otto settembre, l’Olimpico accoglierà una platea di architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori provenienti dagli Ordini di tutte le province venete, con la voglia di celebrare “100 anni di Ordine”, proseguendo con una serata di gala a Palazzo Valle. “Ordine” si presta sia nell’identificare quell’uso geometrico della realtà, che caratterizza i progettisti, sia l’Ordine professionale che li riunisce, dalla Legge n.1395 del 24 giugno 1923 che portò alla nascita degli Ordini in ogni provincia d’Italia. La FOAV- Federazione Regionale Ordini Architetti PPC Veneto, con il patrocinio di CNAPPC- Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, la Regione del Veneto, la Provincia e il Comune di Vicenza e l’Ordine degli Architetti PPC di Vicenza offriranno alla platea di professionisti e alle autorità, un’occasione per rivivere quel preciso momento storico nel quale la professione si è resa autonoma e disciplinata.

Ma come sono cambiati loro, gli architetti, in un secolo? E quanto ancora cambieranno, nei prossimi cento anni? I quattro architetti invitati ad intervenire, saranno uno spaccato interessante, seppur non esaustivo, di quanti mestieri possa fare l’architetto. Ne è un esempio Ernesta Caviola, architettrice, specialista nella fotografia analogica e in banco ottico, presente anche alla 18. Mostra Internazionale di Architettura de La Biennale di Venezia con l’installazione “It’s Kind of a Circular Story”. Conosciutissima dagli appassionati di virtualità, Maria Chiara Virgili rappresenterà l’architettura come racconto anche attraverso il suo podcast “Dannati Architetti” e un’attività che si occupa a tempo pieno al “brand storytelling”. Quasi un personaggio alla Salgàri, Simone Sfriso è co-fondatore di TamAssociati, un premiatissimo team italiano di architetti, ingegneri e ricercatori che mirano a rafforzare le comunità posizionate in luoghi precari, per affrontare i cambiamenti climatici con risposte creative. Massimo Formenton, dello studio P+F, mantiene forse l’impostazione più tradizionale, divenendo supporto di tanto Made in Italy nella costruzione delle immagini, del punto vendita, seppur rimanendo fedele nel costruire edifici ed interni di grande eleganza. La lista delle possibilità per raccontare i tanti volti dell’architetto potrebbe allungarsi con altri casi di successo, inseriti negli ambiti più inaspettati: tra questi il cinema, come dimostreranno due video proiettati all’Olimpico. Il primo, curato dall’Ordine di Venezia, descrive un percorso di ricerca sulla secolare storia ordinistica, mentre il secondo, per la regia di Giorgio Scianca, è prodotto da Dedalo Minosse Cinema- ALA, quale risultato di un percorso descrittivo costruito negli anni, sulla figura dell’architetto.

Proviene dal Portogallo l’ospite più atteso dalla platea e a lui è affidata la seconda parte del pomeriggio. Con una Lectio Magistralis dal titolo “Il valore sociale della professione di architetto” l’architetto Gonçalo Byrne offrirà il suo sguardo spalancato sul mondo. Iscritto all’Ordine degli Architetti PPC di Vicenza, professore presso la Harvard University, nel Massachusetts, Byrne è un instancabile grande maestro del nostro tempo, la cui fama onora Vicenza. Un testimone desiderato dalla Foav e dalla sua presidente Fabiola De Battista con i colleghi degli altri Ordini delle province venete, per comprendere “cosa significhi essere oggi architetto, soprattutto cosa vuol dire far parte di una grande comunità che vuole essere protagonista nella costruzione del mondo futuro”. “In un momento di grandi trasformazioni e di nuove esigenze progettuali è fondamentale valorizzare ulteriormente le competenze e la capacità di una professione multiforme, l’architetto, capace di offrire uno sguardo molto più ampio e competente, come in ogni epoca ha saputo fare. La trasversalità, dunque, è la nostra forza”, indica Lisa Borinato, presidente per Vicenza a cui andranno degli onori di casa. Professione “affollata”, come ricorda il presidente di Venezia, Roberto Beraldo, “se pensiamo che solo in Veneto gli architetti iscritti all’ordine sono 10500”.
“100 anni in Ordine” è sostenuta da Duravit, Insula delle Rose, Alpac, Rino Mastrotto, Laboratorio Casa e Laboratorio Morseletto per l’Architettura.