“Ritratto di Vincenza Pasini”, indagini per approfondire la conoscenza dell’opera conservata al Museo d’arte sacra di Monte Berico

Una delle opere simbolicamente più importanti del Museo d’arte sacra di Monte Berico, è il ritratto di Vincenza Pasini, testimone delle apparizioni mariane che hanno portato alla fondazione nel 1428 del santuario vicentino, verrà nei prossimi giorni sottoposto a indagini diagnostiche non invasive per comprendere in modo più approfondito la sua genesi pittorica.

L’intento è di riuscire conoscere gli aspetti tecnico-esecutivi, contestuali e le dinamiche che hanno portato alla creazione dell’opera, di proprietà della Conservatoria dei Musei civici di Vicenza, probabilmente una copia seicentesca di un perduto originale quattrocentesco.

L’intervento sarà realizzato grazie alla generosità dell’Associazione Domenico Cariolato, nell’ambito del Premio Domenico Cariolato, giunto alla sua seconda edizione, che include una sezione dedicata a finanziare dei progetti culturali e sociali.

La collaborazione con il Museo d’arte sacra di Monte Berico, diretto da padre Roberto Cocco dell’Ordine de Servi di Maria, risponde agli obiettivi dell’associazione che, in nome del celebre garibaldino vicentino e del suo importante contributo alla vita civile e sociale della sua città, vuole attualizzarne la memoria, incentivando la partecipazione attiva della cittadinanza in ambito sociale e culturale, e incrementare la valorizzazione della città di Vicenza.

Il ritratto rappresenta il volto di Vincenza Pasini (morta nel 1431), “che fu degna di vedere la Beata Maria Vergine”, come afferma l’iscrizione presente sulla tela. Analizzando gli aspetti paleografici, il testo della dedica – formulato in prima persona – risale a non prima del XVII secolo. Tuttavia, tale iscrizione fa riferimento a un certo “Girolimo Tonisi pittor senese”, il quale si dichiara risanato dalla peste, assieme alla consorte, grazie all’intercessione di questa “buona donna di età di anni settanta”, tra l’altro sua vicina di casa. Fino al XIX secolo l’opera era collocata nella chiesa di Ognissanti, in Borgo Berga, dove si trovava il sepolcro di donna Vicenza. La chiesa aveva un altare dedicato alle apparizioni mariane a Monte Berico, con la pala dipinta nella bottega dei Maganza, custodita ora nella chiesa di San Giorgio in Gogna.

Aprile 2024

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