Gli amici li cerco quando ne sento la mancanza ma un po’ li porto sempre con me, con loro condivido belle e brutte esperienze, magari non li vedo per tre anni ma quando li incontro sembra ieri, al compleanno faccio loro gli auguri e qualche volta un regalo. Anche i morti a cui tengo, che voglio ricordare, sono un po’ come gli amici, ma il loro compleanno è diventato per tutti il 2 novembre, e i regali sono sempre fiori o lumini. No, quest’anno voglio cambiare ! In fondo commemorare i morti è un po’ come riportarli in vita, nessuno muore completamente finché non è dimenticato.
E allora niente fiori per te Mario, ma un regalo più personale, e siccome ti piaceva tanto mangiare ti invito alla rituale cena dei morti a base di zucca, castagne, favette e altri piatti tipici delle nostre parti, e parleremo dei tempi andati, e perché no di cosa ci prospetta il futuro. E per regalo ti metto sul tavolo el mocolo dentro la suca baruca che ti piaceva tanto, e un libro per quest’altro commensale (cos’altro vuoi regalare ad Andrea ?) che leggeremo assieme nei prossimi giorni.
E tu, Antonio, sei ancora appassionato di piante e di Scienza ? Ti ricordi Andrea, di quella volta che li abbiamo scoperti che si baciavano e non sapevamo neanche che fossero insieme ? Si sì, tu ridi Mario, ma non puoi prendermi in giro per l’ennesima volta perché alla prima camminata in montagna che abbiamo fatto assieme mi sono presentato coi sandali: avevo forse sedici anni ! Ma è possibile Antonio che quando muovi quelle
manone sul tavolo fai sempre cadere qualcosa !? Che confusione. E poi ridiamo, ricordiamo, beviamo vino rosso naturalmente, e vi aggiorno sul nuovo governo e sulla siccità. Bè, è stata proprio una bella serata, una bella rimpatriata con gli amici che non vedevo da un pezzo . . . ma sembra ieri.