Barbara Strozzi sta alla musica come Artemisia Gentileschi alla pittura, o Plautilla Bricci all’architettura.
Piacciono, perche hanno incarnato la volontà e il talento di chi ce l’ha fatta persino nell’epoca preindustriale, quando la Controriforma dettava legge (e serrava le porte al Teatro Olimpico). Che dal Concilio tridentino si sviluppassero anche i “controstimoli” resistenti di una stagione di musica sacra irripetibile, è cosa nota. Ma che le arti del tempo annoverassero una propria “compositora”, o una “pintora” o l’“architettrice”, è una consapevolezza che, arrivati coi piedi su Marte, stiamo acquisendo con secoli di ritardo. Non deve stupire per forza, ma riconosciamo, come pubblico e cittadini, che l’aver escluso la donna nella creazione artistica, è un po’ come se avessimo contribuito a dar fuoco alle biblioteche d’Alessandria. Cosa ci siamo persi? Chi può dirlo. È giunto comunque il tempo per mettere in sicurezza la memoria, per darci da fare nel rendere loro più “nostre”, come lo sono Raffaello, Verdi o Palladio. Barbara Strozzi è una compositrice europea, allieva del padre librettista Giulio, del compositore aretino Marc’Antonio Cesti e del più noto Francesco Cavalli. Di lei intriga l’enfasi lirica delle opere che compose, per la propria voce da soprano, quel suo essere veneziana, e certamente quell’essere stata “compositora”. Forse lei, con un’ingiusta fama di cortigiana, detiene la biografia più completa tra le musiciste veneziane del suo secolo. Il padre ne è stato il migliore alleato, lasciandola erede del patrimonio. Che a quel tempo, era il passaporto per l’emancipazione. Il (Teatro) Comunale di Lonigo con la direzione artistica di Alessandro Anderloni, accende le luci su “Che si può fare?”, mutuando il titolo di una delle nove arie della serata. Una selezione dall’Op.n.8 che Strozzi dedicò alla duchessa Sofia di Brunswick, mecenate delle arti. Sabato 8 ottobre alle 21 incontreremo la virtuosissima soprano Giulia Bolcato con la Remer Ensemble, formata da Federico Guglielmo e Elisa Imbalzano al Violino, Roberto Loreggian all’Organo, Ludovico Armellini al Violoncello, Gianluca Geremia alla Tiorba ed Elena Spotti all’Arpa. Tra canto e narrazione, ci racconteranno del Seicento a Venezia, nella ricostruzione dello storico della musica Mauro Masiero, offrendoci una bussola per non perderci nella storia. Una scelta felice perché, prima di innamorarci di quest’audace personalità di musicista, è bene conoscerne la formazione, il contesto, le difficoltà, ma anche le inaspettate opportunità di un’epoca dai forti contrasti. Lonigo riparte dall’Opera. Quella che animò la nascita dell’edificio ottocentesco, ricostruito sul precedente. Con sabato ci si avvia verso la stagione per i 30 anni dalla riapertura del teatro, adeguato alle esigenze di oggi e diventato adulto col suo pubblico. Per tramite di questo spettacolo di donne straordinarie, vorremmo sperare che a Teheran torni la speranza per generazioni di vittime della costrizione. Tra loro, chissà quali riusciranno a lasciare il segno in questa nostra epoca da riformare, sopravvivendo a certi passatismi inaccettabili. Non ci si stupirebbe se anche Barbara Strozzi avrebbe offerto una ciocca dei suoi capelli alle sorelle di Teheran. L’affezionato pubblico del Comunale con il “vivaio”giovanile sempre più numeroso, c’è di che scommettere, entreranno in sala incuriositi, e ne usciranno consapevoli del coraggio di tante donne che hanno sfidato il loro tempo. Barbara, Artemisia, Plautilla e le altre, rimangono le pioniere nobili della nostra cultura artistica. Con Verdi che, per una volta, starà a guardare.
Il costo del biglietto intero è di euro 10 (+ 1 euro di prevendita), Il biglietto ridotto è di euro 7 (+1 di prevendita. Sono previste riduzioni per gli Under 30 e per gli Over 65. Si accettano i pagamenti con 18 app e Carta del Docente. I biglietti sono disponibili presso la Biglietteria del Teatro, dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 12.30 e il mercoledì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.30. La sera dello spettacolo, a partire dalle ore 20, è possibile acquistare presso la Biglietteria. Oppure Online, sul sito teatrodilonigo.it.
Per informazioni, telefonare al numero 0444 835010, in orario di biglietteria.