Di Edoardo Maggiolo avevamo già parlato qui in occasione dell’uscita del precedente EP “Samizdat” e ora lo ritroviamo con un nuovo lavoro sempre su una distanza di una ventina di minuti più o meno. Edoardo è alle prese con batteria, percussioni, pianoforte, mandolino e field recordings ed è accompagnato dal clarino di Belinda Miggitsch. Siamo di nuovo in un territorio free form ma con molti aspetti avant. L’intro è oscura e sinistra con un clarinetto in lontananza e lascia poi spazio allo sferragliare di piatti del secondo brano che vede un clarino (sempre protagonista lungo il corso delle tracce) segnare una linea melodica errabonda di zappiana memoria, lo Zappa di “Civilisation Phase III” per intenderci. Il silenzio è un’altra materia molto usata da Maggiolo, che lascia cadere le singole incursioni strumentali dentro al vuoto come un sasso nell’acqua. “La Ragazza Dalle Dita Blu” insiste sul dialogo tra fiati e percussioni con una resa teatrale e discorsiva sommessa. È musica isolata ma non isolazionista. I rumori di fondo qui iniziano a prendersi la scena. Sono tutti schizzi, frasi interrotte, sincopi di ragionamenti casuali. I pezzi successivi amplificano la sensazione di consapevole spaesamento, e di materia povera, in qualche maniera ancestrale e di urbano tribalismo. I momenti migliori sono quelli più marcatamente “ambient” laddove il termine si riferisce più all’effetto che alla sostanza. Il suono del pianoforte filtrato (si presume sia un verticale ma non ne siamo certi) è metallico e da saloon futurista e l’uso degli accordi singoli amplifica il senso di eco. “Appartemento Galleggiante” è il brano che ci pare più indicativo del disco. Solito clarino e solito piano ma qui il contorno di piatti e rumori si fa padrone con una coerenza che non sempre c’è altrove nei pezzi dell’ep. In “Strudel Pass” si è dentro ad una caffetteria piovosa e qui ancora quello che emerge è la natura pittorica dell’opera, un minimalismo da installazione sonora. Il finale con la title track è un solo di clarino su temi orientali e arabeggianti ottimamente contrappuntato dal piano preparato. Le domande che ci ponevamo nella precedente recensione rimangono senza risposta. La sensazione rimane quella, ovvero di qualcosa che può sfociare in lavori più strutturati ed organici e ambiziosi. Queste miniature sono comunque una felice alienazione.
▶︎ Sopra Una Luna Color Crema | Wunschtraum | Edoardo Maggiolo (bandcamp.com)