Del gruppo delle donne e degli uomini ucraini del vicentino avevamo già parlato in questo articolo. Da allora sono passati più di tre mesi, la guerra non è mai cessata e la situazione rimane drammatica. Quel che purtroppo è accaduto è che c’è stata una lenta ma inesorabile china discendente di interesse da parte dei media. Se nei primi 100 giorni di conflitto, le notizie provenienti dal fronte erano le prime di ogni telegiornale e sempre trend topic sui social, adesso se ne parla sempre meno. Inevitabile forse per una guerra che sta durando molto più di quanto si pensasse, ma inaccettabile se pensiamo a quello che ancora sta capitando e alle ripercussioni che già ha su tutti noi. Ci è parso quindi doveroso tornare a parlare con Yulia (nome fittizio per motivi di privacy) che ci porta nuovamente le testimonianze delle atrocità che il suo popolo e la sua famiglia stanno subendo.
“La guerra è aumentata con un passo ancora più aggressivo e feroce – ci dice subito – A Kharkiv sono in corso bombardamenti giorno e notte senza sosta. Giusto ieri l’ultimo, devastante”. Kharkiv prima della guerra era una città moderna con un milione e mezzo di abitanti. Ora ne conta cinquecentomila. Ogni giorno la gente muore sotto le bombe e inoltre il territorio sta subendo distruzioni incredibili. Continua Yulia: “Ieri nella zona nord della città, dove ci sono abitazioni piuttosto popolari, è stata centrata una ”casa dello studente” dove viveva molta gente che era già senza casa, avendo subito un precedente bombardamento. Sono morte 16 persone e ci sono più di 20 feriti e stanno continuando a scavare tra le macerie. Leggendo i commenti russi sui social o su telegram vedi che sono gioiosi e festeggiano. Una cosa terribile che non ha nulla a che fare con l’umanità. Per loro il dato di fatto è che è morto un ucraino e questo basta per esultare. La cosa assurda è che, tra chi muore, ci sono cittadini russi e gente che ha cittadinanza russa”.
C’è poi la questione nucleare. Il rischio di un danneggiamento dei reattori e di un conseguente devastante incidente nucleare è altissimo: si rischia un incidente che coinvolgerebbe l’intera Europa. Per questo è essenziale che i combattimenti non la coinvolgano. Ad Energodar ci sono 6 reattori nucleari da 950MW l’uno. “Energodar è dove vive mia cugina. Due giorni fa è scappata salvando suo figlio che ha appena compiuto 18 anni. Da marzo erano occupati dai russi. La stazione nucleare è tre volte più potente di Chernobyl. I russi raccontano che stanno sparando gli ucraini verso la centrale ma non è vero. Mia cugina si è fatta cinque ore di fila infinita dentro ad un cosiddetto “cordone umanitario”, la procedura è questa: ti controllano e ti fanno spogliare di tutto, i vestiti te li buttano a terra per poi lasciarteli raccogliere in pochi secondi. Sotto al sole o la pioggia, donne in gravidanza, invalidi, bambini, tutti in fila sotto la minaccia di bombardamenti, come scudi umani. Davanti a lei c’era un ragazzo con un laptop dove per loro c’erano files che provavano il suo essere un collaboratore delle forze militari ucraine, e così l’hanno gettato per terra e picchiato a sangue. Mia cugina stava in silenzio assoluto perché se parli ti picchiano”.
“Ad Elenokva, nel Donetsk, i russi nascondono torture, omicidi e furti anche dei soldi giunti da ONU e Croce Rossa secondo gli accordi internazionali. Loro smentiscono tutto ma sappiamo qual è la verità. Accusano l’Ucraina dei bombardamenti ma sono loro a compiere atti terroristici dentro ai luoghi dove tenevano i prigionieri militari ucraini che è stato minato dall’interno e dall’esterno. Analisi balistiche di esperti di più paesi, hanno analizzato che vi è stata una esplosione termica che ha portato un reazione con più di 1000 gradi di temperatura. C’è poi una conferma che i terroristi di Wagner, hanno nascosto i militari ucraini uccisi e torturati e i soldi rubati dalla croce Rossa Internazionale. Ad Olenivka hanno bombardato una prigione impedendo poi alla Croce Rossa di visitare il posto per controllare la situazione dei militari feriti. E poi la faccenda del battaglione Wagner. Si tratta di persone che ufficialmente non fanno parte dei servizi militari russi ma sono mercenari. Dalla nostra parte c’è il reggimento Azov, che fa parte della brigata operativa territoriale orientale dell’Ucraina creata nel 2014 come battaglione volontario e unito poi nel servizio pattuglia della polizia per scopi speciali per gli affari interni ucraini. Si è tanto parlato di Azov come di un manipolo di terroristi ma non è affatto vero. Dare a questi combattenti dei terroristi sarebbe come darlo a Fabrizio Quattrocchi. Wagner invece è apertamente filo nazista. Ci sono prove di violenze inaudite. Come quelle ad una bambina di 6 mesi, stuprata con un cucchiaino. O due gemelli figli di militari ,di un anno e otto mesi, violentati da più uomini. Ci sono nomi e cognomi. Dobbiamo dirlo”.
Il 24 agosto sarà la festa nazionale dell’indipendenza ucraina. Girano molte voci secondo le quali i russi starebbero preparando una strage a Mariupol proprio per quel giorno. Vogliono fare giustizia, dicono. Il console russo in Inghilterra ha dichiarato che quelli di Azov sono terroristi e non meritano nemmeno di morire sparati ma devono essere impiccati. La Russia è uno stato terroristico, un paese che usa l’Onu per fare i propri interessi criminali e il nucleare come ricatto miserabile per tenere sotto scacco l’intero corso del conflitto. Se siamo umani dobbiamo diffondere le notizie vere e dare una mano al popolo ucraino.
Per donare potete usare questo indirizzo paypal (appartiene ad un gruppo di volontari di kharkiv che salvano i civili dove ci sono i conflitti): directortochki@gmail.com
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