Ottobre ricco di incontri per preparare l’ascolto e comprensione della Messa in si minore BWV 232 di Bach – che verrà eseguita nei giorni sabato 25 e domenica 26 ottobre al Teatro Olimpico di Vicenza – ideati dall’Associazione Mousikè, alla sua XXV^ edizione del Progetto Bach di Vicenza, per offrire a Vicenza e provincia un percorso trasversale di approfondimento e guida all’ascolto, sempre con esperti di diverse discipline di alto profilo.
Dopo il primo incontro avvenuto sabato 27 settembre, all’Auditorium “Ugo Zanuso” di Valdagno tenuto dalla relatrice Margherita Dalla Vecchia, direttrice artistica del Progetto Bach di Vicenza, un’atteso appuntamento per Lunedì 6 ottobre, alle ore 18.00 nell’Odeo del Teatro Olimpico di Vicenza per un’interessante approfondimento su “Architettura e Musica nelle Proporzioni Divine per la Messa in si minore di J.S. Bach”, in collaborazione con l’Accademia Olimpica di Vicenza e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza. Protagonisti l’architetto Elisabetta Fabbri, in rappresentanza del Progetto Unesco del Distretto Rotary 2060, libero professionista con particolare esperienza di luoghi deputati allo spettacolo e agli spazi dedicati all’arte e il maestro Paolo Furlani, docente di Composizione al Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza. In particolare la lettura del compositore permetterà la comprensione della complessa struttura di questa grande Messa…, supportata da audio-visivi assai efficaci creati da Furlani per l’occasione.

Gli appuntamenti che continueranno fino al 26 ottobre -ad ingresso libero – offriranno al pubblico l’occasione di avvicinarsi a quest’opera monumentale con uno sguardo ampio, che intreccia musica, storia, teologia e arte.

La Messa in si minore BWV 232 di J.S. Bach è accompagnata dal sottotitolo Ordine cosmico e Passione umana, che ne riassume l’artificio compositivo e la profonda spiritualità di quest’opera bachiana.Due elementi apparentemente molto lontani, sicuramente suggestivi, che il direttore artistico Margherita Dalla Vecchia motiva così “ritorno sulla grande Messa dopo vent’anni dalla prima esecuzione, nel 2005; allora fu una produzione molto lunga e faticosa con ben 5 esecuzioni nel nord Italia. Dal 2016 sono stata come travolta dalle 12 esecuzioni della Passione secondo Matteo, una composizione drammatica per la quale ho trovato un’interpretazione in “stile rappresentativo”, un’esperienza molto forte, sia per noi musicisti ma anche per il pubblico presente ai concerti, straordinariamente numeroso. Ebbene, come non unire oggi la complessità di questa grande architettura in musica con gli elementi emotivi, la profondità spirituale con cui Bach scava nei testi dell’Ordinario della Messa, testi millenari comuni a tutte le confessioni cristiane? Un’impresa ardua per un artificio veramente impressionante di questa pagina, altissimo magistero, universale, pagina che non a caso dal 2015 è inclusa nel registro del Memoriale del Mondo UNESCO, scritta con una devozione speciale, come altre che Bach aveva scritto e riscritto, sapendo di lasciare all’umanità un lavoro eccezionale.”










