La decisione di recintare una parte di Campo Marzio a Vicenza, pur presentandosi come una soluzione rapida a problemi complessi, si rivela una scelta miope. A più di un anno dall’insediamento dell’amministrazione Possamai, è urgente fare il punto della situazione e proporre alternative più efficaci e durature. La recinzione di una porzione di Campo Marzio, pur presentandosi come una misura di sicurezza, non risolve il problema alla radice. Chiunque sa bene che recintare uno spazio pubblico non fa altro che spostare il problema altrove, senza risolverlo. Invece di limitarsi a recintare una parte di Campo Marzio, l’amministrazione avrebbe dovuto cogliere l’opportunità di ripensare completamente questo spazio, trasformandolo in un luogo più attrattivo; ma le speranze sono morte sul nascere. Molte città europee hanno saputo trasformare i loro spazi pubblici in luoghi vivibili e sicuri senza ricorrere a soluzioni drastiche. I grandi parchi aperti delle città del Nord Europa dimostrano che è possibile garantire la sicurezza e la vivibilità di uno spazio pubblico mediante soluzioni diverse dalla Polizia o dalle recinzioni: cura del verde, Illuminazione, videosorveglianza per prevenire atti di vandalismo, mantenere lo spazio pulito e ordinato, organizzare eventi culturali e sportivi, coinvolgere i cittadini nella gestione e nella cura. Forse, però, basterebbe partire da renderlo un luogo “bello”.

Oggi il Campo Marzio è brutto, anzi direi squallido. D’estate l’erba arriva ad essere alta 30/40 centimetri prima che a qualcuno passi per la testa di tagliarla. Alla rotatoria di viale Roma qualcuno ha pensato bene di inserire il simbolo della Universal Pictures o il boccino del quidditch. Quando piove la sezione est del Campo diventa un acquitrino e quello che rimane delle Roggia Seriola è un putrido rigagnolo privo di qualsivoglia senso. Gli alberi che sono stati piantumati sono bassi e quelli vecchi crollano. La mattina si generano nelle strade perimetrali delle colonne di traffico che rendono l’aria irrespirabile. Devo continuare? Ovvio che tale bruttura legittima avventori poco educati e malviventi ad eleggerlo a luogo prediletto. Orbene, la scelta di recintare, ormai, non può essere rivista, però ho una proposta. Per ogni euro speso per la recinzione, la sua manutenzione e le forze dell’ordine, spendere il doppio per la sua cura e bellezza. La recinzione è costata 250.000 euro? Allora il Comune ne spenda 500.000 per rifare completamente l’alveo della seriola, piantumare alberi, togliere gli acquitrini, tagliare l’erba, organizzare eventi (invece di organizzare manifestazioni di dubbio gusto a parco della pace), ecc… Così non fosse, allora recintiamolo tutto, che senso ha fare solo metà? E vi dirò di più, cambiamo anche nome, tagliando definitivamente la testa al toro tra chi vuole Marzio o Marzo, chiamiamolo Giardino (perché sarà tutto recintato) e SmarSo così da dare il giusto inquadramento toponomastico all’area.
