La chiamano “Blue Renaissance” la nuova febbre che sta contagiando gli storici dell’arte e dell’architettura di mezzo mondo. È lo studio dell’acqua nelle sue interazioni con il mondo artistico, dalle fontane pubbliche alle delizie private, dalle rappresentazioni di divinità fluviali e allegorie in pittura e in scultura alla raffigurazione di fenomeni naturali, onde e gorghi che tanto affascinarono lo spirito osservatore di Leonardo; senza dimenticare per l’architettura acquedotti, impianti domestici e la meraviglia di una città come Venezia che deve all’acqua la sua intera esistenza.
Questo nuovo interesse non poteva non coinvolgere gli studi palladiani e aprire nuove prospettive di ricerca. Oggi e domani 4 e 5 settembre, due giornate di studio organizzate dal Palladio Museum affronteranno questo tema con un focus specifico sulla terraferma veneta, riunendo attorno a un tavolo studiosi provenienti da diverse discipline. L’obiettivo è intrecciare le loro conoscenze per mettere in luce lo stretto rapporto tra architettura, produzione agricola e manifatturiera, scelte politiche e tecniche di governo del territorio, l’economia e il benessere sociale.
Il governo delle acque è un elemento chiave della trasformazione nel Veneto rinascimentale. Nelle città come nelle campagne l’acqua è la via di trasporto più rapida e sicura per mezzi e persone, è forza motrice per i mulini, è l’elemento base per l’irrigazione, per la coltivazione del riso e per i giardini. Il rapporto tra architettura e acqua, che nel mondo umanistico del Cinquecento riemerge dalle pagine dei trattati di Vitruvio e Frontino, è un fattore con cui lo stesso Palladio deve misurarsi nel momento della progettazione dei suoi edifici.
Ad aprire le due giornate sarà il Soprintendente ABAP per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, architetto Andrea Rosignoli. Negli interventi a seguire si avvicenderanno storici economici e geografi, storici dell’architettura, esperti di archivistica e funzionari della soprintendenza, che porteranno il loro sguardo e le loro diverse competenze all’interno del dibattito, contribuendo a tracciare nuove direzioni di ricerca. A prendere la parola saranno Donata Battilotti (Università di Udine), Carlo Bazzani (Università di Verona), Guido Beltramini (CISAAP), Francesco Bianchi (Università eCampus), Gerd Blum (Kunstakademie Münster / Universität Wien), Howard Burns (emeritus Scuola Normale Superiore di Pisa), Silvia Dandria (Soprintendenza ABAP Verona, Rovigo e Vicenza), Edoardo Demo (Università di Verona), Deborah Howard (University of Cambridge), Francesca Meneghetti (Soprintendenza ABAP Verona, Rovigo e Vicenza), Walter Panciera (Università di Padova), Simone Rauch, Fernando Rigon Forte (storico dell’arte), Paola Salzani (Soprintendenza ABAP Verona, Rovigo e Vicenza), Elena Svalduz (Università di Padova), Francesco Vallerani (Università Ca’ Foscari, Venezia) e Francesco Vianello (Università di Padova).
Le due giornate di studio sono state realizzate grazie al contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura e dei Friends of Palladio; il Palladio Museum è sostenuto con l’Art bonus da Viacqua SpA e Amer SpA.
Immagine iniziale: Il Bacchiglione nei pressi di villa Rotonda | foto: Stefano Maruzzo – CISA Andrea Palladio