Si sono concluse le indagini diagnostiche che hanno interessato il “Ritratto di Vincenza Pasini” custodito al Museo d’arte sacra di Monte Berico e di proprietà della Conservatoria dei Musei civici di Vicenza.
Lo studio dell’opera, che è uno degli emblemi del Santuario di Monte Berico, è stato sovvenzionato dall’Associazione Domenico Cariolato, nell’ambito del Premio Domenico Cariolato, giunto alla sua seconda edizione, che include una sezione dedicata a finanziare progetti culturali e sociali. Il progetto è sostenuto dall’Ordine dei Servi di Maria
Le indagini al dipinto seicentesco hanno rivelato l’esistenza di un disegno più antico e consentiranno di effettuare un approfondimento storico e iconografico, per molti aspetti inedito, ricco di notizie sulla storia della città che saranno divulgate in modo dettagliato attraverso una conferenza e una una mostra dossier che si terranno a Monte Berico in settembre.
Hanno annunciato la conclusione delle indagini al Museo d’arte sacra di Monte Berico un componente dell’amministrazione comunale, la presidente dell’Associazione Domenico Cariolato Patrizia Rossini, il priore di Monte Berico padre Carlo Maria Rossato e per il museo il direttore padre Roberto Cocco e la curatrice Agata Keran.
L’opera presenta alcune problematiche legate alla datazione, come ad esempio l’iscrizione che la dichiara essere l’opera di un artista quattrocentesco, Girolamo Tonisi, risanato dalla peste con la moglie Angela, grazie alla «raccomandazione» di «donna Vicenza», mentre la grafia si colloca ben più avanti, verso il XVII secolo, quando il monastero di Ognissanti, a Borgo Berga, diventò protagonista di un culto particolare dedicato alla testimone del patrocinio mariano sulla città.
Le indagini non invasive a infrarossi, eseguite in aprile a cura del laboratorio CMR di Vicenza, confrontate con lo studio di documenti storici e l’analisi fisica, stilistico-formale e iconografica dell’opera, mettono in evidenza un disegno sottostante a conferma che l’opera è stata ampiamente ridipinta nel tempo. Inoltre la fotografia a infrarossi ha evidenziato modifiche al volto e alla veste. L’opera può essere messa in relazione con il culto delle apparizioni, istituito nel XVII secolo nella chiesa di Ognissanti, dove nel 1641 sono stati riscoperti i presunti resti mortali della veggente, omaggiati da pellegrini soprattutto in occasione della festa mariana dell’8 settembre.
Il “Ritratto di Vincenza Pasini” è una delle opere simbolicamente più importanti del museo inserita nella sezione dove si conservano le preziose testimonianze artistiche e documentarie relative alla fondazione del santuario mariano nel 1428 e allo sviluppo della devozione popolare nel corso dei secoli.
È un’opera da cui scaturisce un racconto che affonda le sue radici nei primi decenni del Quattrocento, quando Vicenza – in un momento di crisi profonda, causata da numerose pestilenze – abbraccia con fede e fiducia il progetto di costruzione di un luogo di pace e bellezza dedicato alla Madonna.
Nelle fonti ottocentesche, l’opera in questione è considerata «vera effigie» della veggente – detta allora «donna Vicenza» – che ha ricevuto le apparizioni mariane a Monte Berico, avvenute secondo la tradizione il 7 marzo 1426 e il 1° agosto 1428.
I risultati tecnici delle indagini sono confluiti nel progetto scientifico di ricerca e valorizzazione diretto da Agata Keran, storica dell’arte e curatrice del Museo d’arte sacra, in collaborazione con Federico Bauce dell’archivio conventuale di Monte Berico e con la restauratrice Carlotta Dal Santo.
L’Associazione Cariolato, che in questa occasione ha collaborato con il Museo d’arte sacra di Monte Berico, diretto da padre Roberto Cocco dell’Ordine de Servi di Maria, in nome del celebre garibaldino vicentino e del suo contributo importante alla vita civile e sociale, incentiva la partecipazione attiva della cittadinanza in ambito sociale e culturale e incrementando la valorizzazione della città di Vicenza.
Informazioni:
Museo d’arte sacra di Monte Berico
Orario di apertura: ogni sabato dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 (l’ultimo ingresso alle 17.30).
Ingresso per gruppi: su appuntamento
Visite guidate
Ogni sabato alle 16. Prenotazione consigliata scrivendo a museomonteberico@gmail.com.
Gli “Amici del Museo di Monte Berico”, gruppo di mediatori volontari, sono a disposizione dei visitatori per offrire una panoramica sulle raccolte d’arte e di oggetti devozionali confluiti nei secoli a Monte Berico.
Ingresso libero.