Prosegue la rassegna di incontri con poeti a Vicenza “Io guardo il cielo, il cielo che tu guardi” (un verso di Patrizia Cavalli da “Vita meravigliosa”, Einaudi, 2021), curata da Chiara Spadaro e da Stefano Strazzabosco, con una terza tappa mercoledì 23 novembre 2022, nello spazio di ExOfficina, in contrà Carpagnon 17. Alle 18.30 sarà presentata la prima traduzione italiana di “Suenan timbres”, la prima raccolta del poeta colombiano Luis Vidales (1904-1990), pubblicata nel 1926, elogiata da Jorge Luis Borges e da Vicente Huidobro, e odiata da quasi tutti gli altri letterati coevi, in cui il suo pensiero poetico immagina mondi alternativi e sovverte gli esistenti con clownesca libertà. L’edizione bilingue del libro, in spagnolo e italiano, è curata da Stefano Strazzabosco per la casa editrice pirata La Vencedora: https://lavencedorablog.wordpress.com/le-novita/.
Ogni copia del libro, che il 23 novembre sarà presentato in anteprima nazionale, contiene uno dei 150 “attacchi alieni” dell’artista Enrico Mitrovich: opere originali, cartoline, viaggiate e no, cui sono stati applicati stickers degli Space Invaders. L’artista parteciperà alla presentazione illustrando la sua opera; durante la serata, l’artista Martina Pittarello leggerà alcuni passi del libro. E durante l’incontro sarà donata ai partecipanti la poesia inedita di Luis Vidales, “Le foglie”, stampata artigianalmente dai torchi di Giovanni Turria.
Luis Vidales
Luis Nelson Vidales Jaramillo (Calarcá 1900? 1904? – Bogotá 1990) è stato un poeta, giornalista, critico d’arte, docente e politico colombiano. Esordisce nel 1926 col suo libro più importante e innovativo, “Suenan timbres”, la cui prima edizione si esaurisce in tre giorni, suscitando reazioni molto accese – a favore e contro – e l’elogio convinto di poeti come Borges e Huidobro. In seguito vive a Parigi e a Genova. Torna in patria nel 1930, e nello stesso anno è tra i fondatori del Partito Comunista colombiano, cui resta legato per tutta la vita. Negli anni successivi continua a lavorare come giornalista e agitatore politico, organizzando un’intensa campagna contro la guerra col Perù, sostenendo e organizzando varie rivolte contadine e pagandone personalmente le conseguenze (viene processato e incarcerato più volte). Lavora poi come Direttore dell’Istituto Nazionale di Statistica e come docente universitario di Storia dell’Arte, e nel 1945 pubblica un suo “Trattato di estetica”. Costretto all’esilio in Cile nel 1953, torna in Colombia undici anni dopo e riprende la sua attività di giornalista e di statistico, pubblicando anche una “Storia della statistica in Colombia” (1975). Nel 1978 pubblica le poesie de “La Obreriada”; nel 1982 pubblica la sua “Poesía inédita” e gli viene assegnato il Premio Nazionale di poesia; nel 1983 riceve dall’Unione Sovietica il Premio Lenin per la Pace; nel 1985 escono “El libro de los fantasmas”, una “Antología poética” e “Poemas del abominable hombre del Barrio de Las Nieves”. Poco prima della morte, dalla sua casa vengono sottratti vari manoscritti inediti, ora perduti.