Legambiente aveva stimato che ogni kWh prodotto dalle centrali a carbone italiane emetteva 857,3 g di anidride carbonica. Più del doppio rispetto ai 379,7 di quella gas naturale, e a fronte delle emissioni zero delle centrali solari, eoliche, idroelettriche, geotermiche a biomasse. Ma le industrie hanno bisogno di Corrente Elettrica. Nel breve, magari nel brevissimo periodo, bisogna fare di necessità virtù.
“Stiamo cercando di usare più carbone, che non è una bellissima cosa, ma nell’immediato ci aiuta”. Così il Ministro Daniele Franco, recentemente a Cernobbio. Del resto siamo in quella che alcuni definiscono una tempesta perfetta. Guerra in Europa, alle nostre porte. Speculazioni energetiche mondiali. Inflazione galoppante in ogni paese occidentale. Pericolo imminente di recessione.
La transizione ecologica dimenticata?
Certo dovremmo ridurre il nostro consumo energetico, dove possibile. Per esempio negli uffici e nelle abitazioni. Sarebbe una azione di civismo farlo in via volontaria. Dovremmo farlo per evitare di farci ricattare dalla Russia. Sarebbe utile farlo per assicurare il gas a disposizione per l’industria e conseguentemente per mantenere i posti di lavoro. Diventerebbe un aiuto al nostro bilancio familiare. Dovremmo farlo per contribuire concretamente alla riduzione dell’inquinamento. Ma in Italia non si usa ragionare. La comodità prima di ogni cosa. Ridurre il consumo dei condizionatori quest’estate? Ma scherzi? Con il caldo torrido che fa? Condizionatori a manetta, anche in campeggio, nelle roulotte con le porte aperte. Dici mai? Se si suda un pò sarebbe un dramma!
La protesta sì. Contro gli altri (sempre gli altri, mai noi) che inquinano, contro le bollette stratosferiche. Contro la sfortuna che ci perseguita. Contro il Governo che non interviene. Contro tutti.
Una sensibilità in aumento verso l’ambiente?
A parole si, scherziamo? Si va in piazza ogni venerdì (rigorosamente scolastico) per protestare contro i grandi che non capiscono. Poi però, durante l’estate, in casa, chi ce l’ha, condizionatore a tutta potenza per tutti. Grandi e meno grandi. Bene, bravi, bis. Purtroppo, anche quando ci converrebbe economicamente, non siamo in grado di rinunciare a nulla. A nessuna comodità. In Germania hanno già ridotto il consumo del 15%, in Italia se non ce lo impongono non succederà mai.
Naturalmente ci si strapperà le vesti, il ritorno (momentaneo) al carbone troverà antagonisti benpensanti che accuseranno il Governo di non rispettare gli impegni per la riduzione della CO2. Intanto a Piombino un sindaco non vuole la nave rigassificatrice ed è dello stesso partito che dice che si devono fare i rigassificatori a tutti i costi. Boom!