Da qualche settimana finalmente è agibile anche a Vicenza la Sala del Commiato; anche a Vicenza potremo salutare in modo decoroso i nostri defunti che non desiderano una cerimonia in chiesa.
Adesso la comunità laica della città dovrà ricercare un cerimoniale adeguato all’ultimo saluto; tutti conosciamo il rito cattolico, rodato da migliaia, milioni di esperienze, ma non esiste un rito laico, ed alcuni
di noi potrebbero essere contenti se qualcuno ci pensasse invece di dover improvvisare: si accenderanno della candele ? Si farà ascoltare la musica che piaceva al defunto ? Qualcuno parlerà per ricordare ? Si
proietteranno delle immagini di vita vissuta ? Ci deve essere un cerimoniere ? Il rito potrebbe svolgersi in molti modi soprattutto per chi ci ha pensato per tempo, ma qualche parente potrebbe essere troppo
addolorato o impreparato per sobbarcarsi anche l’incombenza di pensare al rito, che però se si svolgesse in modo improvvisato e rabberciato potrebbe sommare dolore al dolore per chi rimane. Per non parlare dei riti che interessano altre professioni religiose o altre culture rispetto alla nostra.
Forse, invece che improvvisare si potrebbe studiare come si svolge il rito nelle altre città in Italia; come si svolge all’estero. Non sarebbe male che l’Amministrazione Comunale affrontasse il problema (magari
delegando) visto che, come dichiarato alla stampa dall’assessore ai servizi demografici “La sala sarà gestita da Amcps e fino al 31 dicembre 2022 si tratterà di un periodo sperimentale in cui capiremo quanti
cittadini richiederanno l’uso della sala per adeguare di conseguenza il servizio”. So che in altre città italiane esistono dei Regolamenti e sono stati studiati dei riti plurimi, si potrebbe forse solo informarsi
perché sia fatta al meglio LA NOSTRA VOLONTA’.
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