L’uso dell’intelligenza artificiale é uno tra i temi che è stato messo più in discussione ai giorni nostri. Il Governo di fronte a questa tecnologia controversa ha pubblicato un documento contenente la Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale. Il testo è stato redatto da un Comitato di esperti per supportare il Governo nella definizione di una normativa nazionale e delle strategie relative a questa tecnologia . Il Comitato, composto da quattordici membri di comprovata competenza ed esperienza, ha lavorato intensamente per analizzare l’impatto dell’intelligenza artificiale e mettere a punto un piano strategico con l’obiettivo di guidare lo sviluppo dell’IA in modo responsabile e inclusivo. L’AI ha creato scalpore per la creazione di contenuti creativi che molto spesso hanno poco o niente a che fare con la bellezza artistica o il valore intrinseco dell’arte contemporanea. Nonostante ciò, Roberto Battiston, curatore del Museo Zannato di Montecchio Maggiore, ha presentato a marzo 2023 una mostra dedicata alle opere d’arte prodotte mediante l’uso dell’intelligenza artificiale. Questo progetto, unico nel suo genere, ha aperto una nuova finestra sul dialogo tra uomo e macchina, ponendo domande su come l’IA possa influenzare il futuro delle istituzioni culturali. A più di un anno di distanza, nel giugno 2024, la mostra è stata aggiornata con Zannato&AI 2.0, integrando gli sviluppi più recenti di una tecnologia che ormai permea la vita quotidiana.
L’obiettivo di questa nuova versione non è solo quello di continuare il dialogo, ma di aprire nuove riflessioni su come guidare virtuosamente la rivoluzione tecnologica nel mondo della cultura e dell’educazione. Attraverso interazioni ludiche e spunti critici, la mostra invita i visitatori a confrontarsi con le opportunità e i rischi che queste tecnologie rappresentano per il nostro futuro culturale. Secondo Roberto Battiston, curatore della mostra, il dibattito sull’intelligenza artificiale è molto divisivo all’interno della comunità artistica. Da un lato, c’è diffidenza nei confronti di una tecnologia capace di imitare gli stili artistici umani con tale precisione da sfidare l’originalità. Dall’altro lato, c’è curiosità e una spinta a sperimentare, esattamente come gli artisti hanno sempre fatto di fronte a nuovi strumenti. Questo dualismo tra conservazione e innovazione sta rimodellando il concetto stesso di arte. Per la creazione delle opere in mostra sono stati impiegati modelli di IA già esistenti, accessibili a tutti. L’obiettivo era mostrare l’adattabilità e le applicazioni virtuose di queste tecnologie in ambito culturale. Dalle interazioni con assistenti domestici come Alexa fino a tecnologie per il riconoscimento facciale e la grafica generativa, la mostra ha voluto dimostrare quanto l’IA possa già oggi essere utilizzata per scopi culturali e artistici. Una delle questioni più dibattute riguarda il valore artistico delle opere create dall’IA. Battiston sostiene che queste tecnologie non siano “artisti” in senso stretto, ma strumenti potenti che simulano aspetti umani. Il processo artistico rimane una combinazione di creatività umana e capacità tecniche dell’IA, rendendo l’arte più accessibile ma mantenendo un ruolo centrale per l’artista umano.
La mostra Zannato&AI 2.0 introduce nuove riflessioni anche sulle implicazioni etiche. Il curatore sottolinea il pericolo di manipolare la storia attraverso l’uso improprio dell’IA. Tuttavia, questa minaccia potrebbe portare a un rinnovato interesse per la preservazione degli oggetti fisici, che rimangono testimonianze autentiche del passato. Nel futuro, Battiston immagina un’ampia applicazione dell’IA nei musei, con nuove forme di accessibilità per persone non vedenti o nella ricostruzione di reperti danneggiati dal tempo. La sfida sarà quella di utilizzare queste tecnologie in modo responsabile, mantenendo un equilibrio tra innovazione e preservazione dei valori umani. Zannato&AI 2.0 si presenta come un’esperienza culturale all’avanguardia, capace di stimolare riflessioni profonde sul nostro rapporto con l’intelligenza artificiale e sul futuro della creatività.