Proseguono gli incontri di presentazione per raccontare in modo inedito “Acqua, Terra, Fuoco. Architettura industriale nel Veneto del Rinascimento”, la mostra in corso in queste settimane a Vicenza a Palazzo Barbaran da Porto, per celebrare i dieci anni del Palladio Museum. Dopo l’incontro di Bassano del Grappa, ospiti del Museo Civico, sarà la volta di Schio: martedì 17 gennaio, alle 20.45 al Lanificio Conte sarà Guido Beltramini Direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio/Palladio Museum a presentare al pubblico i contenuti della mostra, una narrazione fascinosa e ricca di curiosità con molti aspetti legati al territorio dell’Alto Vicentino e alla sua vocazione produttiva già in tempi antichi. All’evento, promosso dal Comune di Schio con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio / Palladio Museum, in collaborazione con la Rete delle Biblioteche Vicentine (RBV) interverranno il Sindaco di Schio, Valter Orsi, la Presidente di Confindustria Vicenza, Laura Dalla Vecchia e il Fondatore del Distretto della Scienza e Tecnologia Armido Marana, introdotti e moderati da Nicoletta Martelletto, caporedattrice de Il Giornale di Vicenza.
Perché proprio Schio? Nell’Ottocento Schio, grazie alla visione imprenditoriale di Alessandro Rossi, diventa una delle capitali dell’industria laniera italiana. Ma la sua storia inizia già trecento anni prima, in pieno Rinascimento, quando Schio e i suoi dintorni diventano famosi per un’altra attività: l’estrazione del piombo e dell’argento. Nel 1526 il viaggiatore Giovanni Battista Dragonzino ne restituisce un’immagine quasi infernale, con un paesaggio dominato da grandi ruote, uomini neri di fuliggine più simili a diavoli che ad esseri umani, nel frastuono dei magli. È la nascita del paesaggio industriale veneto e di un legame nuovo tra risorse naturali e capacità produttiva. In altre parole, sono gli albori dell’imprenditoria vicentina di oggi.
Guido Beltramini, tra i massimi studiosi di Palladio e del Rinascimento veneto, racconterà questa mostra particolarmente originale (l’allestimento è curato dal regista e scenografo teatrale Andrea Bernard), un’esposizione che prima di tutto è un racconto del nostro territorio. Attraverso dipinti, mappe, disegni, oggetti, modelli, libri e filmati, “Acqua, Terra, Fuoco. Architettura industriale nel Veneto del Rinascimento” parla del Nord-Est ed in particolare dell’Alto Vicentino ai tempi del Palladio, un’epoca d’oro in cui i brevetti, le invenzioni, la creatività industriale riescono a far realizzare agli imprenditori del tempo oggetti di design e moda che andavano a ruba in tutta Europa, utilizzando come siti produttivi le architetture del boom industriale nel Veneto del Rinascimento, ovvero le “fabbriche”, le ville di Andrea Palladio. Città come Schio, Valdagno, Arzignano, sono già allora dei centri produttivi di eccellenza, riconosciuti e apprezzati a livello internazionale, che partecipano a pieno titolo a quello straordinario sviluppo industriale che trasformò campagne e colline del Veneto in sede di efficientissime manifatture che non avevano pari nel mondo dell’epoca, una potentissima Silicon Valley localizzata in zone periferiche, ai piedi delle colline dell’area pedemontana.
E la mostra del Palladio Museum mette in luce proprio questo: un territorio in rapida trasformazione in cui l’abbondanza di risorse naturali (in primis l’acqua) e l’ingegno tecnologico riescono nell’impresa comune di innovare l’economia e la cultura. La presentazione intende far luce su questo importante contesto industriale delle origini, alla base della nostra identità di uomini del XXI secolo, e proseguire nel racconto ricco di fascino e di scoperte sull’evoluzione del nostro territorio. Perché se Palladio è riuscito a realizzare le sue meraviglie è certo merito del suo genio, ma anche, se non soprattutto, degli effetti di quel “miracolo economico” che nel ‘500 portò il Veneto di terraferma ai vertici dell’innovazione tecnologica e della produttività europee.
L’evento di martedì 17 gennaio al Lanificio Conte (Largo Fusinelle, 1) è aperto al pubblico gratuitamente fino ad esaurimento dei posti disponibili, per cui è consigliata la prenotazione: www.palladiomuseum.org/it/mostre/acqua_terra_fuoco/presentazioni
La mostra – curata da Deborah Howard del St. John’s College di Cambridge – è ideata e prodotta dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, realizzata in sinergia con la Direzione regionale Musei del Veneto, con il Patrocinio del Ministero della Cultura. È sostenuta dall’associazione statunitense Friends of Palladio, dalla The Gladys Krieble Delmas Foundation di New York (USA) e, come attività del Palladio Museum, gode del sostegno Art Bonus di Viacqua SpA; è aperta fino a domenica 12 marzo.
Informazioni, prenotazioni, biglietti
www.palladiomuseum.org/rinascimento
mail: accoglienza@palladiomuseum.org
tel: +39 0444 323014
Il museo è interamente accessibile alle persone con disabilità motorie