Antica famiglia Vicentina iscritta al Consiglio dei nobili dal 1541.
Il Papa Gregorio XV° investì Fabio Arnaldi e il suo casato del titolo di conte palatino con nota apostolica del 15 giugno 1623.Nel 1729, l’investitura fu riconosciuta dal Senato della Repubblica Serenissima.
Il ramo collaterale di Vincenzo Arnaldi fu aggregato al patriziato Veneto per ricompensa al sostegno dato alla Repubblica Veneta durante la guerra di Morea per il controllo dell’Egeo datata 25 aprile 1684. Con l’arrivo del Governo austro-ungarico in Veneto, gli Arnaldi ebbero il titolo di conti con Sovrana Risoluzione del 1° marzo 1820 e 13 aprile 1829. La nobiltà del Patriziato Veneto è datata 11 novembre 1817.

Il Blasone.
Troncato di nero e d’oro al drago alato dell’uno e dell’altro tenente colla branca sinistra uno scudetto di rosso, caricato di un montante d’oro: lo scudetto posto nel campo d’oro. Si trova in: Palazzo Arnaldi-Chiericati in Contra’ Pozzetto, 6; Palazzo Bissari Arnaldi in Contra’ San Paolo, 13; Palazzo Arnaldi in Contra’ Pasini ora Piccoli e Palazzo Arnaldi Della Torre in Contra’ Santi Apostoli.

Fu anche sede dell’ Istituto Tecnico Femminile Santa Bertilla Boscardin.

Enea Arnaldi, nato a Vicenza, 29 aprile 1716 morto a Vicenza, 22 maggio 1794. Umanista ed architetto. Padre conte Guido Antonio, madre la contessa Lavinia Negri appartenente alla nobiltà vicentina. Ebbero due figli Fabio e Bernardo. Ricoprì diverse cariche pubbliche come ispettore alla Basilica Palladiana, presidente della Biblioteca Civica Bertoliana e Deputato ad utilia. Presidente della scuola di equitazione, fondò la Cavallerizza di Campo Marzio. Sulle colonne d’ingresso al Palazzo di Contrà Santi Apostoli, due stemmi di cui uno, a destra scalpellato.
