IL FILM DELLA SERA
Cosa si può dire sulla “Dolce Vita” ancora? Beh, molto.
Il film di Giuseppe Pedersoli è bellissimo in quanto ci fa vivere direttamente il dietro le quinte della costruzione del capolavoro felliniano. Non tanto filmicamente, ma dal punto di vista della produzione. Il nonno di Pedersoli infatti era Giuseppe (Peppino) Amato, figura cardine del cinema italiano. Una persona schietta, con valori antichi, innamorato del cinema come arte e poco a suo agio nel mondo degli squali col portafoglio pieno. Produsse successi clamorosi come “Don Camillo” quando nessuno gli dava una chance e anche flop storici come il capolavoro di De Sica “Umberto D.” rimanendo fedele alla ricerca di qualità sopra ogni aspetto commerciale. Lasciò in eredità un copione chiamato, appunto, “La Verità sulla Dolce Vita” e Giuseppe Pedersoli ha voluto rendergli omaggio e al contempo diffondere una realtà storica. Il film alterna spezzoni in cui si vedono i protagonisti dell’epoca rilasciare dichiarazioni a momenti di pura fiction documentaristica e la scelta è perfetta per trascinare lo spettatore dentro all’incubo che Peppino Amato visse in quel tempo. Un film, quello di Fellini, che partiva da un budget di 400 milioni e finì col costare il doppio, mentre Amato riceveva minacce dall’altro produttore, Angelo Rizzoli. Amato ci lasciò le penne sulla Dolce Vita, tanto si era indebitato cocciutamente e con eroica intransigenza. Il documentario è un pezzo di storia da far vedere nelle scuole per far capire cosa ci sia dietro ad un capolavoro senza tempo.
IL PERSONAGGIO
Giuseppe Pedersoli è figlio e nipote d’arte. Non deve essere stato facile per lui scrollarsi di dosso il fatto di avere avuto un nonno come Peppino Amato ed un padre meglio noto come Bud Spencer. Eppure Giuseppe ha un’integrità tutta sua e porta avanti il lavoro di produttore e regista in maniera libera ed indipendente. Ovvio è che questo film in un certo qual modo lo doveva alla figura del nonno. Si percepisce l’attaccamento alla tradizione famigliare ed è un plus innegabile. Suo nonno morì quando aveva appena 3 anni ed il padre iniziò solo 3 anni dopo a fare cinema. Aspetto ancora più bizzarro è che “La Dolce Vita” fu il più grande incasso della storia del cinema italiano quando uscì e il record venne superato da “…e continuavano a chiamarlo Trinità”. La storia è passata attraverso la famiglia Pedersoli ed è stato bello conoscerlo.