Alla fine del 2007 , sulla rotatoria tra viale Milano e corso Santi Felice e Fortunato, apparve per alcune ore un meraviglioso coccodrillo rosso di plastica riciclabile del Cracking Art Group. Scomparve poco dopo, qualcuno dice che se ne andò: probabilmente non si sentì adeguatamente accolto da una città che puntava più sul “classico”. Ma l’8 luglio 2011 tornò! La città era cambiata e quella rotatoria era diventata, suo malgrado, l’angolo più melting pot della città . Evidentemente il nostro “cocco” aveva sentito il richiamo di un luogo che era davvero pronto ad accoglierlo: si riposizionò su quella rotatoria e per anni ha fatto bella mostra di sé.
Rosso, circa due metri di lunghezza, su una rotatoria dalla flora decisamente selvaggia, era di una simpatia meravigliosa. Quando lo vedevi ti sentivi Tarzan su una canoa che attraversava un fiume africano, invece eri in coda, in macchina, mentre tornavi dal lavoro.
Era un saluto alla “Welcome to the jungle”, che poteva risultare un po’ aggressivo, ma il colore rosso e le dimensione mandavano un messaggio di speranza, una cosa tipo “tranquilli, non sono cattivo”.
Gli animali della Cracking Art, movimento artistico conosciuto per diverse installazioni urbane di giganteschi animali in plastica colorata riciclata, danno davvero una nota di colore e di modernità ovunque vengano inseriti. Di certo non hanno la pesantezza del Charging Bull (il toro) di Wall Street, né della Tigre che ti osserva quando esci dalla stazione di Oslo, ed è un bene. Non hanno l’effetto TeleTubbies di certe istallazioni e non sembrano dei “nani da giardino”. Sembrano vivi, abitanti di una giungla urbana che di colorato ha gran poco purtroppo. Comunque il nostro Coccodrillo Rosso è scomparso! E non si è autonomamente posizionato su un adeguato sfondo bianco, magari vicino alla R più amata dai vicentini… è solamente scomparso! Magari si sono spezzate le catene che da un po’ di tempo lo vedevano imprigionato, magari non si sentiva più ben voluto.
Se non ricordo male, Giampaolo Pansa nel suo bestiario, alla Lega aveva affibbiato il coccodrillo verde: magari un coccodrillo rosso poteva sembrare una sorta di ecumenica svolta democratica del carroccio… e lui, per non creare dissapori, ha preferito andarsene. Di certo non ne sentiranno la mancanza certi abitanti di viale Milano (che magari hanno avuto a che fare con veri coccodrilli), ma noi, poveri pendolari che solchiamo quel fiume di auto tutti i giorni, la mancanza la sentiamo eccome! A noi quel “cocco” manca. A chi ne sa qualcosa, ma soprattutto a chi può fare qualcosa, lanciamo un appello: ridateci il coccodrillo!