Nelle case e negli uffici di letteralmente mezzo mondo trovate appesi ai muri da decenni ormai i disegni perfetti e fedeli raffiguranti i capolavori di Andrea Palladio, la Rotonda o la Basilica o le altre ville in splendide stampe che portano in giro l’immagine stessa non solo del grande architetto ma della nostra identità urbanistica e sociale. Merito del lavoro scrupoloso e devoto di Giovanni Giaconi, vero ambasciatore del verbo palladiano che grazie a lui è diventato simbolo e presenza costante nell’immaginario globale. Le stampe di Giaconi, nella loro perfezione formale e nell’essere più vere del vero, non sono solamente oggetti d’arte e di prezioso lavoro artigiano, ma sono diventate negli anni una sorta di senso comune estetico con cui definire l’equilibrio classico delle opere palladiane.



Il lavoro di Giaconi diventa anche mezzo con cui valorizzare il patrimonio architettonico veneto, che grazie ai suoi disegni diventa materia comprensibile, popolare, al di fuori dei circuiti degli addetti ai lavori. Perché l’opera di Giovanni Giaconi nasce proprio per divulgare rimanendo al contempo fedelissimo ad una raffigurazione visuale di pregio. Dal 1997 Giaconi applica a questi monumenti una tecnica che si potrebbe definire “ritrattistica”, mirata ad un realismo minuzioso, che non tralascia i segni del tempo. Questa idea si traduce in diverse fasi: i rilievi sul posto, con le accurate misurazioni di ogni elemento; il disegno preparatorio a matita su carta gialla; la china su lucido, che dà al disegno nettezza e precisione; e infine il colore, steso con la trasparenza e la luminosità dell’acquarello. Circa un mese di lavoro per un’opera che sposa la precisione fotografica e l’attenzione al dettaglio, che proietta i disegni su uno sfondo bianco assoluto e quasi metafisico, degna cornice per complessi architettonici dall’eleganza immortale come quelli di Palladio. Un lavoro che non è solo una qualunque raccolta, ma un avvicinamento, colto e ragionato al “paesaggio d’architettura” che in questi ritratti trova la sua sensibile applicazione.

In questi giorni le opere di Giaconi sono esposte a Vicenza presso lo spazio della Sala dei Pegni in contrà del monte, in una mostra chiamata “Particolari Palladiani”. Novità assoluta presente in mostra gli ingrandimenti delle opere già note che diventano così una sorta di traslazione pop del suo lavoro di base, assurgendo ad oggetto/soggetto significante che ingrandisce al massimo il disegno per un risultato di grande impatto coloristico, quasi una “posterizzazione” dell’ideale palladiano.

Questi ritratti fuori misura mirano ad assorbire lo spettatore in una conversazione con il passato resa nella scala di dipinti storici o cartelloni pubblicitari. Esposti nudi senza ostacoli, senza cornice e vetro, hanno lo scopo di attirare gli spettatori da una distanza vicina e lontana consentendo una notevole intimità, ostentati, ma con un’esperienza piena di sorprese. I “Particolari Palladiani” sono ingrandimenti realizzati da disegni ad acquerello di grande formato, frutto di un minuzioso processo di rilievi accurati e fotografie sul campo in combinazione con un disegno preparatorio (matita su carta gialla). Circa un mese di lavoro per un’opera che sposa la precisione fotografica e l’attenzione al dettaglio, che proietta i disegni su uno sfondo bianco assoluto e quasi metafisico, degna cornice per complessi architettonici dall’eleganza immortale come quelli di Palladio. Il risultato è un lavoro che fornisce una documentazione dettagliata degli edifici.

L’approccio di Giovanni Giaconi all’architettura è iniziato nel 1985 mentre studiava Ristrutturazione architettonica a Vicenza. Ha poi affinato le sue conoscenze di progettazione e ristrutturazione come assistente nello studio di architettura di Flavio Albanese a Vicenza, e in seguito a New York. Ha lavorato a Manhattan per diversi anni come responsabile di progetto e disegnatore su vari progetti di ristrutturazione architettonica. Giovanni ha lavorato e viaggiato molto in Europa, Asia, Nord e Sud America. Negli anni ha costruito un percorso artistico peculiare, basato su delicati disegni a matita, penna a china ed acquerelli.

Giovanni Giaconi è l’autore di “Vincenzo Scamozzi (1548-1616)” Vicenza 2014, e “ANDREA PALLADIO acquarelli di Giovanni Giaconi” Vicenza 2009 pubblicati da Dolp, dove osano le parole e “The Villas of Palladio” pubblicato da Princeton Architectural Press, New York 2003.
Sala dei Pegni. Contra’ del Monte, 13 Vicenza
14 – 22 Dicembre 2024
Orario continuato 11:00 – 19:30