Visto che ultimamente le eresie sui social si sprecano, sembra venuto il momento di aprire il dizionario e spiegare a quelli che si candidano a guidare il governo, che c’è una certa differenza fra mangiare troppo, o troppo poco, e picchiare le vecchiette.
Non sembra necessario parlare all’elettorato di sinistra o di destra, qui si parla solo a coloro che si propongono di rappresentarli: Meloni e Letta.
Partiamo dalla definizione: La DEVIANZA è l’insuperabile difficoltà di adattarsi alle fondamentali norme etiche o comportamentali della società o del gruppo di appartenenza.
Per quelli di destra di solito c’è sempre una qual forma di responsabilità nella devianza, mentre per quelli di sinistra sembra sempre esserci sempre una qualche forma di giustificazione sociale che in qualche modo deresponsabilizza le persone dai loro comportamenti. Io penso che ci sia un fondo di verità in entrambe le posizioni, soprattutto trovo che le soluzioni si trovino nel mezzo, sicuramente non in un approccio ideologico ai problemi. D’altra parte ognuno ha la sua esperienza e valuta la condizione umana in base a quella, e sappiamo tutti che si fa sempre molta fatica a mettersi nei panni degli altri. Entrambe le posizioni ne fanno comunque una questione di merito, di colpa, di giusto o sbagliato. Destra e sinistra danno solo le responsabilità a fattori diversi. Sembra però elementare dividere le devianze che causano danni agli altri, dalle devianze che causano danni solo al diretto interessato. Affrontarle nello stesso modo sarebbe come manganellare chi resta chiuso in casa e rifiuta di uscire o offrire accoglienza e rispetto a chi fa atti di vandalismo e agisce con violenza contro gli altri.
Credo che chiunque abbia provato qualcuna delle condizioni a cui fanno riferimento i sopracitati, chiunque lavori con le persone che si trovano in queste condizioni, ci terrebbe a precisare che: essere deviato non è mai divertente, semmai è la scelta che si ritiene migliore, partendo da una determinata condizione e sbagliando la valutazione. Fare il “deviante” è più complesso, difficile e stressante che fare il “regolare”. Dire “W le devianze” vuol dire non aver mai provato come ci si sente ad essere diversi.
Certo ingozzarsi di cibo è un comportamento deviante, ma che fa male solo a chi lo applica. Per i professionisti ha senso definirlo deviante come comportamento, ma per il cittadino comune no. Per il cittadino comune disturbi alimentari e dipendenze di solito sono una manifestazione del disagio personale. In ogni caso mentre per contrastare la devianza delle baby-gang è necessario il contenimento della forza pubblica, risulta insensato farlo per contrastare l’obesità o l’anoressia. Si può contrastare la devianza solo accogliendone il disagio? No, è un atteggiamento ideologico molto superficiale che solo uno cresciuto in un contesto privilegiato come Letta può permettersi di esprimere.
Si possono educare le persone a non assumere comportamenti devianti? Forse, ma non solo con le leggi, non solo con la forza pubblica, non solo con i soldi. La devianza è un problema complesso, più complesso di quanto la Meloni vorrebbe far sembrare facendo di tutta un’erba un fascio (avete colto la battuta vero?).
E’ una campagna elettorale e in questo periodo vale tutto, ma sarebbe meglio scrivere di cose che si conoscono. Poi certo, una volta il politico guidava il suo elettorato, oggi solletica le sue peggiori istanze…
