Anticamente il fiume Astico scorreva in città, ma ad un certo punto, a causa di una piena, si ritrasse verso Est, cedendo il posto al Bacchiglione; il fenomeno si deve essere verificato verso l’anno 1200.
Secondo altri storici, l’Astico, sempre a pericolo inondazioni, fu nel 1500 deviato dalla città.
Molte sono le notizie storiche sulle piene del Da sinistra al Borghetto, a Santa Lucia di fronte Pitanta, contrà San Pietro. Bacchiglione e Retrone a Vicenza.
Il decennio dal 1872 al 1882 in città è segnato dalle grandi alluvioni che investirono, anche in tempi recenti le zone più basse della città, specialmente prima che fosse spostata verso la Riviera Berica la confluenza del Retrone nel Bacchiglione (ora a Porta Monte ex Cotonificio Rossi ora tribunale).
I quartieri più esposti sono sempre i soliti, quelli di: Contrà San Pietro, Aracoeli, Rione Borghetto ai Carmini, Contrà San Pietro, Stradella dei Munari, Contrà Santa Lucia. Nel 1882, l’intero Quartiere di San Pietro fu sommerso da 2 metri d’acqua.
Dopo qualche anno di calma, il 16 maggio 1905 le parti basse della città come il Borghetto andarono sotto, come il teatro Olimpico.
Nel maggio 1926 tracimazione alle Chioare; nel novembre 1951, a San Biagio, 1,5 metri d’acqua e ancora ottobre 1953, settembre 1965 e infine eccezionale l’alluvione del novembre 1966 che ruppe i ponti sul Bacchiglione di Vivaro e Cresole ricostruiti. Il Ponte Novo, era anticamente in legno, ma veniva spesso distrutto dalle piene. Nel 1645 il ponte fu costruito in pietra, finito tre anni dopo, fu anche questo distrutto dall’acqua, pur essendo costato 5.000 ducati. Ricostruito nel 1793.
Anche a Porta Santa Croce esisteva un ponte in legno, incendiato nel 1848 durante la difesa di Vicenza. Progettato dall’architetto comunale Bartolomeo Malacarne, nel 1816, si inaugurò il ponte della ferrovia, quello che unisce Campo Marzio a Santa Libera per Monte Berico, per permettere il passaggio di Francesco I° d’Austria. Nelle foto i livelli delle piene.


