L’Italia è un innovatore moderato, secondo il quadro europeo di valutazione dell’innovazione. La
spesa a favore della ricerca e dell’innovazione è inferiore alla media UE, in particolare per le imprese,
mentre i legami tra imprese e settore scientifico rimangono limitati. Ma oggi come oggi, soprattutto quando si affronta il mercato internazionale, l’innovazione è necessaria se si vuole essere concorrenziali. Mentre la tecnologia continua a rivoluzionare il mondo del lavoro, il business rimane un’impresa umana che si basa su solide relazioni per raggiungere il successo. Questo significa che padroneggiare le soft skills è cruciale per chiunque voglia eccellere nella propria carriera. Il mondo del lavoro sta vivendo una trasformazione senza precedenti, dove la gestione della carriera e dell’immagine personale è diventata fondamentale per il successo professionale.
Il manager moderno non può più limitarsi a essere un semplice esecutore delle deleghe che gli sono state affidate, ma deve assumere un ruolo attivo come imprenditore di se stesso.
Delle figure professionali fondamentali per programmare e poi gestire l’attività di export abbiamo già parlato qui, grazie alla collaborazione con 3D Reale. Aziende come queste analizzano le necessità del cliente e poi studiano soluzioni su misura per i mercati di riferimento, che sono sempre più globali perché il mondo si è globalizzato e le aziende operano ormai su scala planetaria. Il mercato europeo è diventato il mercato domestico. Un’azienda leader di nicchia deve considerare il mondo il suo mercato. Le imprese più oculate hanno utilizzato il periodo del lockdown per ripensare la propria strategia commerciale, a partire proprio dagli export manager che hanno affinato le tecniche, anche sul fronte della comunicazione e sul geomarketing per esplorare possibili nuove aree di approdo. Di “innovation e temporary export manager” ci parla Margherita Borgo, CEO di 3D Reale SRL.