Vicenza da moltissimi anni è una delle provincie più importanti quando si parla di export in Italia. Anche oggi, nonostante una situazione internazionale difficile e il costo della materie prime che porta i valori dell’export in leggera contrazione, Vicenza si conferma ancora la 3° provincia italiana per valore di esportazioni manifatturiere, dietro a Milano e Torino. In uno scenario come questo, che, crisi o non crisi, vede sempre il territorio berico ai vertici nazionali nei numeri, è necessario per le aziende munirsi dei sistemi più avanzati per controllare e garantire il trend positivo. Tra questi vi è la figura del “temporary export manager”, professionista che, partendo dalla valutazione dell’azienda e dalla sua comprensione, analizza sia gli obiettivi internazionali che l’azienda si è prefissata, sia i prodotti che si vogliono esportare. Questa valutazione è necessaria all’ideazione di una strategia efficace. Abbiamo già visto come la digitalizzazione sia in cima all’agenda come voce praticamente obbligatoria per rimanere competitivi e per ammodernare la propria attività. Abbiamo anche spiegato la figura dell’innovation manager, che porta avanti il processo di digitalizzazione. Vediamo ora perché questa figura professionale è strettamente intrecciata a quella del temporary export manager, il cui scopo, in sintesi, è sviluppare le vendite all’estero delle piccole medie imprese intervenendo in tutte le fasi del percorso commerciale export. Ce ne parla, come sempre, Margherita Borgo, CEO di 3D Reale Srl.
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