Francesca Calearo, così all’anagrafe, classe 2002, residente a Creazzo (Vicenza), studentessa liceale che si prepara per la maturità (e ha affrontato l’ultimo mese in didattica a distanza) potrebbe essere una ragazza come tante. Non è così: Francesca è Madame, l’astro nascente del panorama musicale italiano e forse persino il simbolo della nuova generazione, quella che non tollera etichette di genere e si definisce fluida. Ha spiegato di non sentirsi donna ma androgina svelando la sua bisessualità. “Ho il pomo d’Adamo e mezzo metro di spalle. Ci sono mattine che mi sento femmina e altre maschio”, dice. Con gli stessi sentimenti scrive le canzoni, cambiando punto di vista a seconda del momento. E questo alla gente piace. Basti vedere quanti la seguono su Instagram: ben 734 mila followers.
Al Festival di Sanremo, dove ha portato il brano Voce, scritto da lei e già disco di platino, non era mai stata prima ma era impossibile notarlo: la presenza scenica era degna di una star, complice anche il look sofisticato firmato Dior. Ma per una cerchia non poi tanto ristretta di fan, Madame era famosa ancora prima dell’Ariston. Da quando, appena adolescente, aveva iniziato a scrivere canzoni e a condividerle sui social. Il primo singolo, Anna, dedicato a un amore non corrisposto per la sua professoressa di matematica, fu un successo. Ancora di più lo fu Sciccherie (2018), che raggiunse persino Cristiano Ronaldo: il campione della Juventus lo usò come colonna sonora per una sua storia social. Non male per un’adolescente che ha raccontato di aver avuto come mondo per anni la sua stanza, dove ha imparato a memoria le canzoni di Fedez e Emis Killa. Isolarsi, ha detto, l’ha aiutata a fare ordine nel caos. Da quella cameretta, Francesca-Madame ha piano piano conquistato tutti: a 16 anni ha firmato un contratto con l’etichetta Sugar Music e ora, a 19, il suo primo album, Madame, appena uscito, è l’evento musicale dell’anno.
Eppure, come non si vergogna di raccontare, Francesca Calearo ha avuto per un passato complicato. “Vengo da una realtà dove più si finge, più si vince”. E invece lei non ha mai finto: è stata una ragazzina che giocava a calcio mentre le sue coetanee andavano a danza, che fu bocciata pur leggendo molto, soprattutto Dante e la filosofia. “Il mio sogno di bambina era fare l’insegnante”, racconta ancora a Gente. Quando era alle medie la futura Madame non curava troppo il suo aspetto, arrivando a non lavarsi per un mese intero. “Non era disagio”, ci confida Madame, “diciamo che a quell’età avevo altro a cui pensare. Io volevo crescere, imparare, confrontarmi. Ma a scuola ero molto presa di mira. Un giorno fui vittima di un brutto episodio di bullismo che mi ha resa debolissima ma anche libera”. La libertà che Madame ha trovato è essere uscita dalle gabbie delle definizioni. “I social”, ha detto, “propongono una serie di contenitori e chiedono di aderirvi completamente: orientamento sessuale, politico, il genere di musica che ascolti, il look che ti identifica. Io non mi sento parte di nessun contenitore”.
- Sandro Scalabrin
- Maggio 12, 2021
- 6:49 pm
Sandro Scalabrin

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