Stivalaccio Teatro
testo e regia Marco Zoppello
scenografia Alberto Nonnato
costumi Lauretta Salvagnin
musiche originali Enrico Milani e Matteo Minotto
disegno luci Matteo Pozzobon
produzione Stivalaccio Teatro / Teatro Stabile del Veneto / Opera Estate Festival
con il patrocinio di Ass. Veneti nel Mondo e Ass. Trevisani nel Mondo
Esiste una colonia, nella regione di Lismore, in Australia, fondata nel 1880 da un gruppo di migranti veneti e friulani. Il nome con il quale viene tramandata oralmente, di padre in figlio, è Cèa Venessia (piccolo Veneto), perché nel cuore di chi vi arrivò doveva ricordare casa. Il nome che risulta nei documenti è un freddo New Italy, una delle culle dell’emigrazione italiana in Australia. Questo spettacolo racconta di questi migranti e del loro viaggio. Erano i Tomè, Nardi, Bellotto, Roder, Antoniolli e tanti altri che, spinti dalla fame, dalla miseria, dalle malattie, caddero facili vittime delle promesse di un nobile francese e si misero in viaggio in una carretta del mare, verso la terra del “latte e miele”, una Nuova Francia pronta ad accoglierli. Il punto di vista privilegiato è quello di Giacomo Piccoli, giovanotto di Orsago, partito col cuore gonfio di speranze, con i piedi leggeri di chi corre verso il sole, con la cieca passione di chi ha conosciuto solo la misera e che “no e poi no, è sicuro, la vita può essere meglio di così!”.
La compagnia dimostra una grande capacità di unire una prima parte a metà tra comicità ed autocoscienza, in cui si riflette a luci accese sul significato di schei e mona, ad un secondo tempo più marcatamente teatrale in cui l’ottimo Stefano Rota è mirabilmente in grado di trattenere diversi personaggi ed atmosfere, che riportano in modo diretto al sentire dell’emigrazione di fine’800. (Francesco Guazzo – Krapp’s last post)
Stivalaccio Teatro nasce nel 2007 come compagnia di teatro popolare, dall’incontro tra Michele Mori e Marco Zoppello. Nel 2013 viene rifondata la compagnia e si uniscono Sara Allevi e Anna De Franceschi. I quattro attori condividono una stessa formazione di teatro fisico-gestuale basata sulle tecniche della commedia dell’arte, la danza, il teatro fisico, il nuovo mimo e il nuovo clown. Ospiti frequenti delle stagioni di Schio, nel 2018 hanno animato il Teatro Civico fino a notte fonda con la maratona de “La trilogia dei commedianti”. Stefano Rota nel 1988 si diploma alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone; come attore ha lavorato tra gli altri con Carlo Boso, Virgilio Zernitz, Elio De Capitani, Ferdinando Bruni, Eugenio Allegri, Giuseppe Emiliani, Serena Senigaglia, Stivalaccio Teatro, Giorgio Sangati e Gabriele Salvatores.
BIGLIETTI
Biglietto unico: intero € 12.00 | ridotto € 10.00
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