Apre oggi alle ore 18:00 in AND ART GALLERY, Contrà Frasche del Gambero 17 a Vicenza, la mostra “Mats Nordstrom – Tango” a cura di Robert Phillips e Matilde Nuzzo. Una mostra che propone un tragitto significativo del lavoro dell’artista avvenuto in questi ultimi anni, con una selezione di opere che si concentrano sul tema del gioco e i Tags universali, temi cari all’autore, che ricorrono, spesso in modo ossessivo, nel suo intero percorso artistico. Sono opere che si rifanno alla grafica d’autore essendo, però, tutti pezzi unici. Nella scelta di questa esposizione vi sono inchiostri su carta di grande formato e alcune sculture realizzate come “Objet trouvé” particolarmente significative e esemplificative del retroterra culturale e visuale di Mats Nordstrom.

Mats Nordstrom (Stoccolma, 1952) ha studiato matematica, ingegneria biochimica e arti grafiche in Svezia. Ha iniziato la sua carriera nella fotografia, lavorando come freelance a New York dal 1978, partecipando anche al fermento creativo della “Factory” di Andy Warhol. Nel 1995 si è trasferito a Toronto, approfondendo la sua ricerca tra fotografia, pittura, scultura, testo e musica. Tra i suoi progetti espositivi, Evidence of Impact esplora il concetto di impatto visivo e mentale. Dal 2023 vive in Montenegro, sviluppando temi legati ai simboli, alla comunicazione corporea e all’origine della scrittura. Ha esposto in istituzioni come il Museum of Modern Art e il Fotografiska Museet di Stoccolma. Le sue opere fanno parte di collezioni permanenti in musei e gallerie internazionali.

Il fare arte di alcuni artisti ha potere di mostrare aspetti che solitamente non vediamo. Gli artisti usano la loro libertà per portare alla luce questi significati, a volte quasi profetici, che riflettono una cultura non ancora pienamente compresa. Le opere di Mats Nordstrom ne sono un esempio. A una prima occhiata, potrebbero essere descritte semplicemente come forme e linee, ma in realtà contengono profondi riferimenti culturali nascosti celati nei suoi “Tags”. Le sue creazioni funzionano come dei ricordi complessi, non legati a un contesto specifico ma a un “tessuto cognitivo” che l’osservatore deve interpretare, cogliendo i significati nascosti nelle sue “calligrafie”, dove ogni singolo elemento ha senso solo se connesso al successivo, creando l’incantevole vuoto di un’immagine che evoca un tempo sospeso. Mats non è solo un artista; è un pensatore libero, un esploratore instancabile di mondi che vanno oltre la tela. La sua curiosità abbraccia non solo l’arte, ma anche la scienza, la tecnologia, lo sport, in un vortice di passioni che ne ampliano la visione. Il suo autore prediletto è Samuel Beckett, e proprio come Beckett, Mats sa che la parola può essere più che un mezzo di comunicazione: è un veicolo per l’introspezione, una fessura nell’infinito. Oggi, Mats si esprime attraverso molteplici forme: pittura, scultura, video, musica, stampa, e persino attraverso la scrittura. Per lui, il linguaggio non verbale è l’essenza stessa della sua arte, uno spazio dove le emozioni più sottili prendono forma. Passare del tempo nel suo studio, dove la creatività si nutre di musica, cinema, letteratura e pensiero, è il cuore pulsante della sua esistenza.
L’esposizione proseguirà fino al 1 Novembre presso la galleria.
Orari di apertura: dal Martedì al Sabato ore 10:00 – 13:00 / 16:00 – 19:00










