È stato presentato a Roma Ecosistema urbano 2024, la “fotografia ambientale” scattata annualmente da Legambiente, che in collaborazione con l’Istituto Ambiente Italia, delinea le performance ambientali di tutti i comuni capoluogo italiani attraverso 20 indicatori. I dati vengono forniti dai Comuni stessi, dall’Istat, dall’Ispra e dall’Aci.
Vicenza si colloca al 51°posto delle 106 città capoluogo analizzate e dallo studio degli indicatori più significativi emerge un quadro di una città che fatica a migliorare le sue criticità, sia pur di lungo corso, qualità dell’aria in primis, – dichiara Valentina Dovigo Presidente di Legambiente Vicenza -. La nostra città è ancora troppo timida nei miglioramenti, quello che vorremmo e che chiediamo da tempo è un’accelerazione importante nelle politiche ambientali ed una maggiore concretezza in alcuni degli ambiti chiave, dall’economia circolare, per esempio con politiche che mirino alla riduzione della produzione di rifiuti pro-capite, all’uso del suolo fino alla mobilità che deve essere più sicura e meno impattante.
Qualità dell’aria. E’ noto da tempo che nel Bacino Padano non si respira una buona aria. Vicenza è tra le città europee con i livelli medi più elevati di PM10 e PM2,5. Negli ultimi anni ha registrato valori che si differenziano di poco e resta in una situazione estremamente critica e pericolosa per la salute umana. Se confrontiamo i valori medi rilevati (31,6 microgrammi/metrocubo per il PM10 e 23,5 microgrammi/metro-cubo per il PM2,5) con i livelli di tutela della salute proposti dalle linee guida dell’OMS balza agli occhi l’enorme lavoro che tutti i livelli istituzionali, in modo coordinato e collaborativo, hanno ancora da fare. Uscire il prima possibile da una situazione stagnante e riprendere il trend di miglioramento iniziato anni fa è un impegno ineludibile.
Economia circolare. La raccolta differenziata (72,3%) è in netto miglioramento rispetto agli anni precedenti e la produzione di rifiuti si attesta a 588 Kg pro-capite annui. Un dato ancora troppo elevato e con grandi margini di miglioramento. Volgendo lo sguardo indietro, mentre la raccolta differenziata è cresciuta, esito di politiche portate avanti con determinazione e coerenza, il quantitativo di rifiuti che ogni cittadino produce è più o meno il medesimo. La nuova frontiera è ora quella della loro riduzione e quindi tutte le politiche pubbliche e le azioni educative devono essere riorientate in questo senso.
Verde e Suolo. Nel rapporto 2024 è risultato in leggero aumento il numero di alberi/100 abitanti in area pubblica. Peggiora invece l’indice di verde fruibile, cioè calano i mq di verde pubblico a disposizione di ogni singolo cittadino.
Mobilità e sicurezza stradale. Come abbiamo più volte evidenziato, il chilometraggio di piste e corsie ciclabili è positivo (15,56 m eq/100 abitanti) anche se c’è da migliorarne la qualità. Stabili negli anni rimangono invece sia l’estensione delle isole pedonali (22 mq/100) che il numero di auto per abitante (62/100 ab), numeri che restano bassi nel primo caso ed indubbiamente troppo elevati nel secondo, soprattutto se confrontati con i dati medi di qualsiasi città europea delle nostre dimensioni.
Consumi e Rete idrica. I consumi idrici domestici calano, di pochissimo, ma calano, ai 131litri giornalieri per abitante (erano 132 lo scorso anno e 145 nel 2022) mentre la percentuale di dispersione idrica della rete è al 18,3%.
Gli altri comuni veneti nella classifica generale. Treviso rimane ancora la migliore in regione, al 6° posto complessivo; seguono Belluno, 19esima, Venezia al 39° posto, Padova 42esima e più in fondo Rovigo, al 76° posto, prima di Verona, ultima tra i comuni veneti, solo 78esima.

VAIA. LA TEMPESTA NELLA MEMORIA
Tra il 26 e il 29 ottobre 2018, venti fortissimi, piogge torrenziali e fenomeni atmosferici violenti hanno causato gravissimi danni