VICENZA ERA MEGLIO UNA VOLTA?

Si stava davvero meglio una volta o è un luogo comune? Quando si inizia a rimpiangere il passato di solito è perché si rimpiange la gioventù, quel catalogo di opportunità che è avere 20 o anche 30 anni, e non ci si ferma a riflettere se davvero poi in quei tempi le cose andavano meglio, la politica, l’economia, le libertà individuali, la televisione o i locali del centro. Si ha quel gusto amaro del “dopo”, e si cela a malapena una goffa inadeguatezza al presente. Ma non è una moda del presente. Fin dall’antichità, il moderno era sempre malvisto. Si legge in un frammento di argilla babilonese risalente a 3 mila anni fa: «Questa generazione è guasta fino al midollo; è cattiva, irreligiosa e pigra. Non sarà mai come la gioventù di una volta. Non riuscirà a conservare la nostra cultura». E in un papiro egizio di 5 mila anni fa: «I tempi non sono più quelli di una volta. I figli non seguono più i genitori». Nel 700 a.C. Esiodo scriveva: «Non nutro più alcuna speranza per il futuro del nostro popolo, se deve dipendere dalla gioventù superficiale di oggi, perché questa gioventù è senza dubbio insopportabile, irriguardosa e saputa. Quando ero ancora giovane mi sono state insegnate le buone maniere e il rispetto dei genitori. La gioventù di oggi invece vuole sempre dire la sua ed è sfacciata».

Però non è così semplice. Dietro alla nostalgia per il passato può esserci una profonda verità. Gian Marco Mancassola, che ha quell’età in cui è corretto dirsi “maturi” e avere anche il diritto di parlare del passato, ha dato alle stampe un libro in cui più che raccontare la sua (la nostra) città di un tempo, decide di fermarsi su una decade, gli anni novanta, e su alcuni luoghi vicentini che ora non ci sono più. L’operazione è riuscitissima, va detto subito, e centra il bersaglio. E tutti i discorsi retorici fatti per evitare il dolente luogo comune, cedono di fronte alle evidenze. Per quanto ci riguarda, leggere “Trentraseicento – Piccolo atlante dei luoghi smarriti” ci conferma che si, è tutto vero, si stava meglio prima. Anche perché di solito l’adagio recita che “si stava meglio quando si stava peggio” e negli anni ’90 (ma anche negli ’80) in tutta onestà non si può affermare stessimo peggio. Certo, la tecnologia ha fatto passi da gigante ma quel “peggio” che i nostri vecchi citavano per gli stenti, le mancanze, le guerre eccetera, beh, quel peggio non c’era. C’era invece una città meno divisa, con un decoro urbano superiore e soprattutto con rapporti umani più radicati. Che poi è l’analisi che si può fare per ogni città probabilmente, ma qui si parla di noi.

Nell’unico film diretto da Stefano Benni (“Musica per vecchi animali”) ci si chiedeva chi ci ridarà gli amori perduti, le gomme bucate, i pomeriggi di domenica. Ed è quello che si chiede Mancassola tornando idealmente nella Vicenza di una volta, in locali storici che non ci sono più, librerie e negozi di dischi spariti, edicole, ritrovi, abitudini. Chissà cosa accadrà ancora, tra altri 30 anni. I negozi magari spariranno. Un drone ci porterà la spesa a casa entrando dalla finestra. I rapporti saranno sempre più virtuali. D’altronde, noi stessi già oggi non aiutiamo botteghe e realtà, non siamo stati avamposto di resistenza di fronte al cosiddetto progresso, perché quello che succede non succede nonostante noi ma attraverso noi, con la nostra complicità. Però poi ci si lamenta. Quanto c’è di vicentino in tutto ciò? Eppure quanto amiamo Vicenza noi, quanto la ama Mancassola, o Antonio Di Lorenzo autore di una sentita introduzione? Ma i giovani? Il futuro di gente che se ne va? Oggi è bello vedere tantissime iniziative nuove per i giovani ma qui si parla di storia, di luoghi che diventano parte di una biografia, di una vita e quindi di ricordi. Perché noi siamo memoria ed è la memoria che fa la nostra vita. Come diceva Luis Buñuel “una vita senza memoria non sarebbe una vita. La nostra memoria è la nostra coerenza, la ragione, l’azione, il sentimento. Senza di lei, siamo niente”. Il grande surrealista era più realista del Re nel sottolineare come perdere il passato significhi smarrire se stessi. E le dediche dei capitoli del libro sono per chi quegli anni li ha firmati: Nick Hornby, Carmen Consoli, il De André di “Anime Salve”, il Paul Auster di “Smoke”. Una cultura di riferimento. Una zolla di eredità.

Se il Mancassola degli anni ’90 arrivasse ora che città vedrebbe? Se noi tutti davvero riflettessimo su cosa vogliamo, su cosa abbiamo perso e cosa guadagnato, su come potrebbe e dovrebbe essere il nostro vivere comunitario, la nostra ideale piccola società chiamata Vicenza? L’impressione è che si sia demandato tutto al “così si fa, così accade”, senza preoccuparci di mettersi in gioco. Il vicentino è quello che “se fai perché lo fai e se non fai perché diavolo non l’hai fatto?”. Forse siamo una razza balorda. Forse il tempo scolora da una parte e amplifica da un’altra. Forse libri come questo sono fatti per parlarsi addosso e dire “si, mi ricordo” alle cene. Forse. Di fatto il libro di Gian Marco termina con una spiegazione teorica dell’intero progetto, rappresentata da un neologismo che definisce il sentimento: analogicostalgia. La nostalgia per l’era analogica, per quel tempo in cui gli uomini comunicavano con la parola a distanza ravvicinata. Il dubbio che ci resta è che più che del tempo, si stia parlando di uomini, che poi è l’uomo che abita il tempo, e che la nostalgia sia non tanto per il passato ma per chi ne era protagonista.

P.S. Dice Mancassola, scherzando, che quando ha deciso di scrivere questo libro sugli anni ’90 poco dopo è uscita la notizia della reunion degli Oasis. Aggiungiamo noi che quando ha coniato “Analogicostaglia” poco dopo ci sono arrivati in dono i discorsi del ministro Giuli. Gian Marco Mancassola è praticamente l’effetto farfalla vivente.

Dicembre 2024

L
M
M
G
V
S
D
25
26
27
28
29
30
1
Events for 1 Dicembre
Nessun evento
2
3
4
5
6
7
8
Events for 2 Dicembre
Nessun evento
Events for 3 Dicembre
Nessun evento
Events for 4 Dicembre
Nessun evento
Events for 5 Dicembre
Nessun evento
Events for 6 Dicembre
Nessun evento
Events for 7 Dicembre
Nessun evento
Events for 8 Dicembre
Nessun evento
9
10
11
12
13
14
15
Events for 9 Dicembre
Nessun evento
Events for 10 Dicembre
Nessun evento
Events for 11 Dicembre
Nessun evento
Events for 12 Dicembre
Nessun evento
Events for 13 Dicembre
Nessun evento
Events for 14 Dicembre
Nessun evento
Events for 15 Dicembre
Nessun evento
16
17
18
19
20
21
22
Events for 16 Dicembre
Nessun evento
Events for 17 Dicembre
Nessun evento
Events for 18 Dicembre
Nessun evento
Events for 19 Dicembre
Nessun evento
Events for 20 Dicembre
Nessun evento
Events for 21 Dicembre
Nessun evento
Events for 22 Dicembre
Nessun evento
23
24
25
26
27
28
29
Events for 23 Dicembre
Nessun evento
Events for 24 Dicembre
Nessun evento
Events for 25 Dicembre
Nessun evento
Events for 26 Dicembre
Nessun evento
Events for 27 Dicembre
Nessun evento
Events for 28 Dicembre
Nessun evento
Events for 29 Dicembre
Nessun evento
30
31
1
2
3
4
5
Events for 30 Dicembre
Nessun evento
Events for 31 Dicembre
Nessun evento