ILLUSTRI 2024. DENTRO AL FESTIVAL

Niente è nuovo, ma tutto può essere rinnovato e reinventato: forse questo è il modello migliore a cui può aspirare la nostra arte contemporanea.

Così recita l’aforisma dello scrittore Fabrizio Caramagna. E così torna anche in pieno estate l’arte contemporanea con Illustri Festival 2024. Dal 28 giugno (e fino al 29 settembre) la città sta ospitando la sesta edizione di un evento che celebra il mondo dell’illustrazione da prospettive innovative e affascinanti. Organizzato dall’Associazione Illustri in collaborazione con l’assessorato alla cultura e al turismo di Vicenza e le Gallerie d’Italia, il festival cattura l’immaginazione di un pubblico eterogeneo con mostre curate e originali. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Francesco Poroli, illustratore e uno degli organizzatori del festival, per esplorare in profondità le novità e i temi chiave di questa edizione.

Quali sono gli eventi principali dell’edizione 2024 dell’Illustri Festival?

I contenitori principali del Festival sono: Mostre, Talk, Market, FamilyLab, Workshop ed Eventi.

Potete descrivere il tema “Disegnare la complessità” e come verrà esplorato attraverso le varie mostre ed eventi del festival?

Illustrare è comunicare: guardare il mondo che ci circonda e cercare di tradurlo applicando il proprio filtro sulla realtà, provando a renderla comprensibile a sé stessi e agli altri. E se il pensiero va sul mondo intorno a noi, una parola non può risuonarci in testa. Una parola bellissima che, come tutte le parole usate a lungo e male, rischia di perdere il suo significato originale o – peggio ancora – di finire per esprimere l’esatto contrario del suo senso. La parola “complessità”. Nel senso etimologico di cum-plectere – annodare più volte, intrecciare – la complessità non può essere una scusa per non affrontare o rimuovere i temi che le tensioni culturali della contemporaneità portano con sé: chi vuole provare a comprendere il mondo che abitiamo, chi vuole provare ad aprire un dialogo con quello che sta accadendo deve provare ad abbracciare la complessità. E noi, come professionisti della comunicazione visiva, possiamo provare a dare il nostro contributo. Usare il nostro linguaggio e il nostro talento per guardare la realtà da nuovi punti di vista e provare a restituirla disegnata, per fare quello che l’illustrazione fa da sempre: illuminare un’idea e democraticamente renderla alla portata di tutti. Per questo il festival avrà in questa edizione, per la prima volta dalla sua nascita, un tema portante: “Illustri Festival 2024 – Disegnare la complessità”.

Ci sono nuovi eventi o iniziative che saranno introdotti quest’anno rispetto alle edizioni precedenti?

Illustri Festival 2024 ha numerose nuove dinamiche. È diffuso nel tempo, perché copriamo un periodo di circa tre mesi. È diffuso nello spazio perché alle location principali, Basilica Palladiana e Gallerie d’Italia – Vicenza, si sono aggiunte tante altre sedi prestigiose e ancora poco conosciute, come Palazzo Thiene, Palazzo Cordellina e tante altre. Infine è diffuso in termini di contenuti perché spaziamo dalle mostre, ai talk, agli eventi, senza tralasciare family lab, workshop e market.

Quali illustratori di spicco parteciperanno a questa edizione del festival?

In questa edizione abbiamo coinvolto circa 200 illustratori. Un numero senza precedenti. I nomi di spicco sono tanti, a livello internazionale. Per brevità potremmo citare i protagonisti delle tre mostre personali: l’Illustrissimo, ossia l’ospite internazionale Javier Jaén; il Maestro, ossia il protagonista della personale in Basilica Palladiana che quest’anno sarà Beppe Giacobbe; infine Francesco Chiacchio a cui è dedicata la mostra Asilo Poetico a Palazzo Cordellina.

Come vengono selezionati gli illustratori emergenti e quelli affermati per partecipare alle mostre collettive e personali?

Illustri Festival ha un “comitato artistico” che seleziona gli illustri che si sono distinti nelle ultime due annualità per committenze o premi, cercando di dare spazio a stili e ad approcci diversi. In questa edizione, nello specifico, nella selezione di Illustri e Saranno Illustri, sono stati coinvolti tutti gli illustri delle cinque passate edizioni. Un processo partecipato da quale è emersa la rosa degli artisti esposti in Basilica.

Qual è la vostra posizione sul crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo dell’illustrazione?

Abbiamo risposto con un progetto dedicato: AI AM – Disegno dunque sono. Cento artisti vanno a creare una grande mostra collettiva nelle suggestive sale ipogee di Palazzo Thiene: 100 autoritratti che vogliono essere un modo, o meglio, cento modi di dire “Disegno, dunque sono. Sono quest’opera, sono colui che è stato in grado di crearla, rendendola unica e irripetibile”.

Come viene affrontato il dibattito sull’AI durante il festival e in che modo gli artisti partecipanti riflettono su questo tema?

Lo spunto per la mostra nasce da un incidente, accaduto a Isabella Bersellini – illustratrice parmense – che si è vista rubare un disegno che poi, modificato con l’AI, è stato utilizzato per scopi commerciali. Quel disegno era un autoritratto che Bersellini aveva firmato qualche mese prima. Oggi, a Illustri Festival 2024, è proprio Bersellini a firmare, insieme a me, la curatela di questa mostra che punta a riflettere sul tema dell’intelligenza artificiale, marcando la differenza. 100 opere, ma potenzialmente saranno molte, molte di più! Oltre a quelle esposte infatti in mostra c’è anche uno schermo su cui verranno proiettati altri autoritratti, realizzati da chiunque decidesse di partecipare alla call aperta.

Quali sono i progetti futuri dell’Associazione Illustri dopo l’edizione 2024 del festival?

Negli anni abbiamo sviluppato collaborazioni continuative con tante realtà, Gallerie d’Italia ed Apple su tutte. Non ci è possibile svelare su cosa stiamo già lavorando per il 2025, ma all’orizzonte ci sono sicuramente dei progetti molto interessanti.

Come intendete espandere il vostro impegno nella promozione dell’illustrazione italiana a livello internazionale?

Il 2024 è stato un anno di prime volte, anche in termini di progettazione per bandi. Nel futuro immaginiamo di impegnarci su bandi europei che ci permettano di dare spazio a collaborazioni e attività oltre i confini italiani, sposando finalità e obiettivi dell’UE.

Cone è cambiato l’Illustri Festival nel corso degli anni?

Siamo alla sesta edizione biennale. Di base è restata l’esposizione in Basilica Palladiana, mentre tutto il resto si è evoluto in maniera esponenziale. È cambiato tutto, ma allo stesso tempo, siamo riusciti a non cambiare il nostro approccio sul fare le cose, mettendo al centro le persone, la gentilezza e la bellezza.

Quali sono stati i momenti più significativi nella storia del festival fino ad ora?

I Festival sono sicuramente i momenti di punta della nostra storia, ma anche di sintesi per il nostro lavoro e per il mondo dell’illustrazione più ad ampio raggio.

Secondo voi la pubblicità e i mass media come influiscono nella creazione di un’opera d’arte?

La pubblicità e i mass media hanno un impatto significativo sulla creazione di opere d’arte. Spesso, gli artisti sono influenzati dalle immagini e dai messaggi che circolano nei media, che possono ispirare nuove idee o spingere a riflettere su temi di attualità. D’altra parte, lavorare con i media e la pubblicità può anche offrire opportunità per gli artisti di esplorare nuovi stili e tecniche, adattandosi alle esigenze specifiche dei progetti commerciali pur mantenendo la loro integrità artistica.

Come gli illustratori collaborano con i media e le aziende per promuovere il loro lavoro?

Gli illustratori collaborano con i media e le aziende in vari modi, tra cui progetti di branding, illustrazioni editoriali, campagne pubblicitarie, packaging di prodotti e molto altro. Queste collaborazioni permettono agli artisti di raggiungere un pubblico più ampio e di diversificare le loro fonti di reddito. Inoltre, lavorare con clienti diversi può stimolare la creatività e portare a sperimentazioni con nuovi stili e tecniche.

Quale ruolo hanno gli illustratori nella società contemporanea e come influenzano la cultura visiva?

Gli illustratori hanno un ruolo fondamentale nella società contemporanea. Con la loro capacità di sintetizzare concetti complessi in immagini immediate e accessibili, gli illustratori contribuiscono a plasmare la cultura visiva e a facilitare la comunicazione. Le loro opere possono educare, sensibilizzare e ispirare, portando l’attenzione su temi importanti e offrendo nuove prospettive sulla realtà.

In che modo gli illustratori possono contribuire a sensibilizzare il pubblico su temi sociali e culturali attraverso le loro opere?

Gli illustratori possono sensibilizzare il pubblico su temi sociali e culturali creando opere che affrontano direttamente questi argomenti. Attraverso mostre, pubblicazioni, campagne sociali e collaborazioni con ONG e altre organizzazioni, gli illustratori possono utilizzare il loro talento per portare attenzione su questioni come i diritti umani, l’ecologia, l’uguaglianza e molto altro. Le immagini hanno un potere unico di toccare le persone a un livello emotivo, facilitando la comprensione e la riflessione.

Perché l’illustrazione è importante al giorno d’oggi e quale impatto ha sulla cultura e sulla comunicazione visiva contemporanea?

L’illustrazione è fondamentale oggi perché offre un modo potente e immediato di comunicare idee e storie. Nell’era digitale, dove le immagini spesso parlano più delle parole, l’illustrazione ha il potere di catturare l’attenzione, educare e influenzare. Può rendere accessibili temi complessi e stimolare discussioni, influenzando profondamente la cultura visiva contemporanea.

In che modo l’illustrazione può essere un veicolo per l’innovazione e la creatività nella società attuale?

Lo sguardo degli illustratori è un filtro sulla realtà. Decodifica, semplifica e restituisce in maniera artistica concetti a volte molto complessi. Arriva a tutti e arriva diretta. Il suo grado di comprensibilità fornisce chiavi di lettura a qualsiasi persona, indipendentemente dall’età o dall’esperienza. L’illustrazione, con la sua capacità di trasformare idee astratte in immagini concrete, può stimolare l’innovazione e la creatività in vari settori, dall’educazione al marketing, alla comunicazione sociale.

Perché consigliate di visitare una mostra di illustrazione come quella dell’Illustri Festival?

Riprendendo il tema di questo Festival, per fare pace con la complessità, per abbracciarla, viverla e risolverla, ognuno a modo suo, come fanno tutti gli illustratori coinvolti. Visitare una mostra di illustrazione come quella dell’Illustri Festival offre un’esperienza unica di immersione nella creatività e nella bellezza visiva. È un’opportunità per vedere come diversi artisti interpretano il mondo, affrontano temi complessi e raccontano storie attraverso il loro lavoro.

Quali esperienze uniche possono aspettarsi i visitatori del festival?

I visitatori del festival possono aspettarsi un’ampia gamma di esperienze uniche, dalle mostre di opere di artisti affermati ed emergenti, ai talk e workshop che offrono approfondimenti sul processo creativo e sulle tecniche artistiche. I FamilyLab permettono di coinvolgere anche i più piccoli, mentre il Market offre la possibilità di acquistare stampe e oggetti d’arte unici. Ogni aspetto del festival è pensato per coinvolgere e ispirare il pubblico.

Che tipo di illustrazioni saranno presenti alla mostra e quali tecniche artistiche verranno esposte?

Illustri Festival porta in mostra l’illustrazione “che comunica”, quella che collabora con brand, aziende, testate a livello internazionale e che lavora prevalentemente su brief. Il tutto con le tecniche artistiche, analogiche e digitali, più varie. Saranno presenti opere che spaziano dall’illustrazione tradizionale alla digital art, offrendo una panoramica completa delle diverse tecniche utilizzate oggi dagli illustratori.

Ci sono opere particolarmente significative o inedite che saranno presentate in questa edizione?

Le 100 opere di AI AM sono tutte inedite e realizzate ad hoc per il progetto. Ce ne sono altre tra le varie mostre. Forse solo da sottolineare la personale di Beppe Giacobbe che però non sveliamo ancora. Ma sarà in buona parte composta da lavori inediti.

Il festival prevede anche uno spazio dedicato ai fumetti illustrati? Se sì, quali autori o opere saranno presenti?

Vi consigliamo il Treviso Comics come contenitore di riferimento, realtà con la quale collaboriamo e la loro partenza coinciderà con il nostro ultimo weekend. Una staffetta per noi ma anche per i visitatori che verranno in Veneto per entrambe le manifestazioni in quel weekend.

Come vedete l’evoluzione del fumetto illustrato nel contesto dell’illustrazione contemporanea?

Il fumetto illustrato sta vivendo una fase di grande evoluzione, integrandosi sempre di più con le altre forme di illustrazione e comunicazione visiva. La narrativa grafica offre possibilità uniche per raccontare storie in modo visivamente accattivante e coinvolgente, ed è sempre più apprezzata non solo come forma di intrattenimento, ma anche come strumento educativo e di sensibilizzazione su temi sociali e culturali. L’illustrazione contemporanea attinge frequentemente al linguaggio del fumetto, e viceversa, creando un dialogo ricco e stimolante tra questi due mondi.

La mostra di Jaén alle Gallerie d’Italia, aperta dal 28 giugno al 27 ottobre 2024, è un esempio della sua straordinaria versatilità. I visitatori potranno esplorare opere che spaziano dal design agli oggetti di stile, dalle riflessioni politiche ai temi dedicati all’infanzia e alla filosofia. Anche i più giovani saranno accontentati grazie a numerose installazioni moderne con molti colori vividi e vivaci. Per tre mesi, Vicenza offrirà a residenti e turisti l’opportunità di immergersi nella creatività contemporanea, rendendo il festival un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti dell’arte visiva.

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