Il valore della bontà sembra essere stato oscurato in un mondo sempre più dominato dalla competizione, dall’individualismo e dalla frenesia della vita moderna. Tuttavia, la bontà non è scomparsa: esiste ancora, ma spesso viene trascurata o sottovalutata. In una società dove il successo materiale e la realizzazione personale sono spesso considerati i principali obiettivi, la bontà può sembrare un valore antiquato. La competizione feroce nel lavoro, nella scuola e nella vita sociale spinge le persone a mettere se stesse al centro, talvolta a discapito degli altri. In questo contesto, gesti di bontà e altruismo possono sembrare atti di debolezza o ingenuità.
La globalizzazione e la digitalizzazione hanno trasformato le nostre vite, creando una società più connessa ma, paradossalmente, anche più frammentata. Le interazioni virtuali spesso sostituiscono quelle faccia a faccia, riducendo le opportunità di praticare la bontà in maniera tangibile. La mancanza di connessione autentica rende più difficile sviluppare empatia e altruismo. I media, focalizzati su notizie sensazionalistiche e drammatiche, spesso danno maggiore visibilità a storie di violenza, corruzione e conflitto, piuttosto che a quelle di bontà e solidarietà. Questo crea una percezione distorta della realtà, dove il male sembra prevalere sul bene, alimentando il cinismo e la sfiducia nel prossimo.
Nonostante tutto, la bontà continua a manifestarsi nelle piccole azioni quotidiane: un sorriso, un gesto gentile, un aiuto spontaneo. Sono questi atti, spesso silenziosi e non celebrati, che mantengono vivo il valore della bontà. Persone che si dedicano al volontariato, che supportano i loro vicini, che lavorano per il bene comune, dimostrano che la bontà non è scomparsa, ma semplicemente si è nascosta nei dettagli della vita di tutti i giorni. Per riscoprire e valorizzare la bontà, possiamo pensare a qualche atto concreto. Insegnare ai bambini e ai giovani l’importanza dell’empatia, della gentilezza e dell’altruismo fin dalla tenera età. Essere modelli di bontà nelle nostre vite quotidiane, mostrando agli altri che la gentilezza non è una debolezza ma una forza. Ricostruire il tessuto sociale partecipando attivamente alla vita della comunità, promuovendo la solidarietà e il supporto reciproco. Sostenere e diffondere storie e notizie che celebrano la bontà e l’altruismo, contrastando il cinismo mediatico.
La bontà non è scomparsa, ma ha bisogno di essere riscoperta e valorizzata. In un mondo che sembra privilegiare il successo materiale e l’individualismo, è essenziale ricordare e praticare la bontà, per costruire una società più umana e solidale. Non dobbiamo cercare grandi atti eroici, ma apprezzare e moltiplicare i piccoli gesti di gentilezza che rendono il mondo un posto migliore.