Il bosco dei ferrovieri

Riceviamo e pubblichiamo.

Perché salvare il bosco dei ferrovieri? Cosa si perde e cosa di acquista?
Si perde verde, flora , biodiversità. Un modo certo di contrastare l’ aumento della CO2 e quindi dei gas serra è aumentare il verde .Le piante che accumulano CO2. Inoltre il verde abbassa la temperatura , i morti per colpi di calore in Europa sono stati nel 2022 61000 , l’ Italia è il primo paese con 18000 morti. La maggior parte dei decessi avviene nei centri urbani.
Cosa acquisiamo? Al posto del bosco ci sarà un cantiere dove tra lavorazioni e trasporto aumenteranno le polveri sottile causa dell’ emergenza sanitaria in Europa. Vicenza è tra le prime città più inquinate d’ Europa , pensiamo alla salute nostra , dei nostri figli e delle altre specie animali e vegetali. Difendiamo il bosco dei ferrovieri.

Il Bosco Lanerossi nasce nell’area che costituiva il parco dell’ex Pettinatura Lanerossi, chiusa dal 1994 e ormai abbandonata, ampia circa 60 mila metri quadrati. Nell’ultimo trentennio, grazie all’abbandono del luogo, la natura ha preso il sopravvento sull’area, che è ora un bosco selvaggio in cui la biodiversità ha prosperato. Tra i vari esemplari animali sono presenti tassi, caprioli, numerosi uccelli e insetti di ogni genere e tipo, cui fanno da habitat alberi secolari maestosi e almeno 75 specie vegetali di una cinquantina di famiglie diverse. In particolare è presente un Liquidambar styraciflua secolare della circonferenza di 4,20 m e un’altezza stimata di 18/20 m per cui è stato iniziato l’iter per il riconoscimento come albero monumentale. Stando al progetto di RFI e Iricav Due – General Contractor a cui è affidata la progettazione e la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta capacità veloce Verona-Padova – la zona interessata dal cantiere industriale sarà proprio quella boschiva, dove si prevede di creare un’enorme spianata di terra battuta e cemento di 11.320 mq e di lasciare solo 50 mq di area verde. Il Bosco rappresenta un polmone verde patrimonio di tutta la città, che non sarà possibile ripristinare una volta abbattuto. Le compensazioni promesse nelle relazioni tecniche del progetto non sono all’altezza del valore ambientale del Bosco attualmente esistente: la complessità dell’ecosistema esistente non è compensabile con nuove piantumazioni artificiali. Quest’area è una palestra di studio a livello universitario per come la natura è riuscita a prendere il sopravvento in un luogo industrializzato.
Il bosco dev’essere salvato salvaguardando la biodiversità esistente. Non è accettabile che una ricchezza naturale simile venga abbattuta per fare spazio ad un cantiere industriale che, per definizione, è un’opera temporanea.


Per firmare mandare una mail con nome e cognome a: ilboscodeiferrovieri@gmail.com

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