Dopo l’appuntamento inaugurale dello scorso 18 aprile François Jullien e il teologo Alberto Cozzi che ha riempito il Teatro Olimpico di Vicenza, il Festival Biblico torna a Vicenza da lunedì 20 a domenica 26 maggio.
Lunedì 20 maggio, la Basilica dei Santi Felice e Fortunato ospiterà il dialogo tra il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero della Cultura, e Massimo Cacciari, professore emerito di filosofia. Titolo dell’incontro moderato da Alberto Guasco «Appena in mano, come cosa d’altri» (Cesar Vallejo) L’agape è davvero umano?.
Gli altri 3 eventi speciali – tutti ospitati nei suggestivi spazi del Parco della Pace – avranno, invece, protagonisti i linguaggi dell’arte e della musica: Jesus’ blood never failed me yet del compositore contemporaneo Gavin Bryars, una suggestiva performance tra voce, musica e immagini che coinvolgerà il pubblico in un’esperienza immersiva e innovativa (giovedì 23 maggio), il concerto della band piemontese dei Perturbazione con Nada che riporteranno sul palco del Festival Biblico il celebre album di Fabrizio De André La Buona Novella (venerdì 24 maggio), e il concerto di piano solo del celebre pianista, compositore e produttore Dardust (sabato 25 maggio).
Il programma entrerà, poi, nel vivo giovedì 23 maggio con un primo dialogo dedicato ad Agape ed economia in cui l’economista Luigino Bruni e il direttore del Giornale di Vicenza, Marino Smiderle, si confronteranno sul complesso legame tra pagine delle Sacre Scritture ed economia civile, dono e mercato.
A seguire, il primo dei sei incontri biblici giorno e notte (in programma fino a domenica 26) dedicati all’approfondimento delle Sacre Scritture, che vedranno alla conduzione la pastora valdese Ilenya Goss. La teologa Simona Segoloni muoverà dal versetto 12 del 4 capitolo della 1 Lettera di Giovanni per provare a vedere come e perché l’amore reciproco sia capace di rendere presente Dio in noi e intorno a noi. Gli appuntamenti in programma nei giorni successivi saranno poi con mons. Antonio Pitta, professore ordinario di Nuovo Testamento Pontificia Università Lateranense, con Dio è amore e la via sublime dell’amore; con il biblista fra Roberto Pasolini che proporrà un affondo sull’amore inteso come dono per ogni essere umano per entrare in una creazione nuova; con Pierdavide Guenzi, professore Teologia morale, con Menzogna e verità su 1 Gv 4,20; con Maurizio Marcheselli, professore Nuovo Testamento, che proporrà una riflessione sul capitolo 4 della 1 Lettera di Giovanni ripercorrendo i molteplici significati di agape in esso contenuti; e con la biblista Emanuela Buccioni che chiuderà il ciclo con Amati, amiamo (1Gv 4, 11-13). Per una presenza e un amore di Dio credibili.
Tornando ai dialoghi sono 12 quelli in programma nell’arco dei quattro giorni di Festival vicentino.
Venerdì 24 la teologa Elizabeth Green e don Dario Vivian si confronteranno su agape come elemento fondamentale nella proposta cristiana nella costruzione di un ideale femminile all’insegna dell’altruismo e del sacrificio di sé. Sulla stessa lunghezza d’onda, si inserisce l’appuntamento dedicato all’educazione realizzato in collaborazione con Enaip Veneto.
Si riprenderà il giorno successivo, sabato 25 maggio, con un focus sui nazionalismi religiosi e il ruolo delle fedi tra identità e ideologia – anche con una particolare attenzione al contesto italiano – che vedrà coinvolti due profondi conoscitori di questi temi come il vaticanista Fausto Gasparroni e Massimo Faggioli, professore al Dipartimento di teologia e scienze religiose Villanova University di Philadelphia. A seguire si parlerà di vie della pace tra teologia e filosofia a partire dalla complessa situazione odierna, con il filosofo Roberto Mancini e il teologo Brunetto Salvarani moderati dal giornalista de Il Foglio Matteo Matzuzzi.
Si riprenderà nel pomeriggio con uno spazio dedicato all’importantissimo tema del linguaggio che si interrogherà proprio sui contorni specifici del lessico di agape con Maurizio Marcheselli, professore di Nuovo Testamento e lo scrittore Matteo Bussola, moderati dalla giornalista Margherita Grotto.
Lo spazio dei dialoghi ritornerà domenica 26 in primis con l’incontro dedicato La giustizia e le sue forme L’intervento umanitario e quello riparativo che vedrà sul palco il filosofo Davide Assael, presidente Associazione Lech Lechà, per una filosofia relazionale, Cecilia Strada di ResQ People Saving People e Adolfo Ceretti, docente di Criminologia e Mediazione reo-vittima: giustizia riparativa e assistenza umanitaria, due pratiche messe a confronto per poter comprendere meglio l’impatto di ciascuna in termini umani, sociali e persino politici.
A seguire, nel pomeriggio, saranno invece Aristide Fumagalli, docente di Teologia morale, e lo scrittore Edoardo Camurri moderati dal giornalista Giovanni Acquarulo, a indagare, a partire da due punti di vista differenti, le radici delle nostre azioni e della nostra scelta di fare il bene oppure il male.
L’incontro successivo ci porterà nuovamente a parlare di pace alla luce della complessa situazione geopolitica contemporanea, questa volta con la giornalista Chiara Albanese, Bureau chief Roma di Bloomberg, fra Adrien Candiard, domenicano di stanza in Egitto, membro dell’Institut Dominicain d’Etudes Orientales, e il segretario generale ISPI Francesco Rocchetti. Titolo dell’appuntamento moderato sempre da Giovanni Acquarulo, Soggetti o situazioni: da chi dipende la pace? Una conversazione sui reticoli della geopolitica contemporanea.
A chiudere il ciclo sarà un appuntamento dedicato al dialogo interreligioso moderato da don Gianluca Padovan, delegato della Diocesi di Vicenza per l’Ecumenismo e il Dialogo, in cui l’antica parola “Agape” verrà messa a confronto con termini di diverse lingue e tradizioni religiose. Ospiti Davide Ollearo (pastore metodista delle chiese di Vicenza e Bassano), Yahya Giovanni Zanolo (imam della Comunità Religiosa Islamica Italiana e coordinatore dell’associazione per il Veneto), Tomer Corinaldi (rabbino della sinagoga di Verona e Vicenza), Anuruddha (Monaco buddhista theravadim della comunità srilankese di Verona e Vicenza).
L’apprezzato ciclo di Geografia delle fedi – dedicato all’indagine della questione della fede e delle fedi in diversi contesti politici e sociali, e realizzato in collaborazione con la rivista Jesus e la giornalista Rai Costanza Spocci che ne cura anche la conduzione – svilupperà un ragionamento articolato a partire dalla connessione politica tra anelli deboli e forti, ovvero tra paesi schiacciati e oppressi dal potere di alcuni altri paesi. Una dinamica che determina il malessere di talune società, in una dinamica oppositiva senza soluzione di continuità.
Primo appuntamento venerdì 24 maggio con Mongolia/Cina/Russia. Un paese stretto tra due giganti ospiti Paolo Affatato, giornalista e asiatista, e, in video collegamento, mons. Giorgio Marengo, prefetto Apostolico di Ulaanbaatar in Mongolia; secondo appuntamento sabato 25 Cuba/Stati Uniti. Cuba e il patìo trasero con la cooperante specializzata in azione umanitaria e prevenzione dei disastri Carla Vitantonio e Marilisa Palumbo, caporedattrice Esteri del Corriere della Sera; terzo appuntamento domenica 26 Yemen/Iran/Arabia Aaudita. Yemen, anello debole la reporter con Laura Silvia Battaglia, mons. Paolo Martinelli, vicario apostolico dell’Arabia meridionale, in videocollegamento, e Hamdan al Zeqri, consigliere direttivo nazionale UCOII e Ministro di culto islamico nel carcere di Sollicciano (FI).
Torneranno anche le Meditazioni del mattino – quest’anno l’appuntamento è dal venerdì alla domenica alle 7 del mattino al Parco della Pace: un trittico di appuntamenti centrato sulla mistica, sull’idea di rimanere concentrati e protesi all’amore, uno slancio intimo in cui restare per ritrovarci.
Si partirà con una meditazione sulle orme di Agostino L’ordine della carità a cura di Enrico Moro, ricercatore e docente alla Facoltà Teologica del Triveneto; si proseguirà con la poetessa Tiziana Cera Rosco e Abbandonarsi all’imperdonabile a partire dalla domanda più potente del vangelo, ossia quella ferocemente depotenziante, che riguarda il legame; e si concluderà con un Pellegrinaggio poetico e affettuoso attorno alla parola Agape a cura di Francesca Serragnoli. Ad accompagnare tutti e tre i momenti sarà la musica la musica di Hildegard von Bingen (1098-1179) a cura dell’Ensemble Amethysta.
Sabato 25 maggio, inoltre, un appuntamento speciale nato dalla collaborazione con l’Accademia Teatrale Carlo Goldoni e Teatro Stabile del Veneto porterà a Vicenza Il baule dei mistici, un’azione corale sulla spiritualità di Eleonora Duse in occasione del centenario della morte della grande attrice, a cura di Paola Bigatto, con gli allievi del biennio dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, nell’ambito di “Dall’archivio alla scena”, un progetto dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Cini e del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, ideato da Maria Ida Biggi e Marianna Zannoni.
Mentre domenica 26 maggio alle 19:30 il programma chiuderà nel Chiostro del Palazzo Vescovile, con l’atteso appuntamento Il quotidiano innamoramento. Un rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri, poetessa, in dialogo con padre Bernardo Francesco Maria Gianni, priore comunità San Miniato al Monte, e moderato da Edoardo Camurri.
Grande spazio quest’anno anche alla musica e all’arte con i 3 eventi speciali ospitati al Parco della Pace, ma anche con il dAbar, il cafè culturale temporaneo del Festival, che tornerà a vivere da venerdì 24 a domenica 26 nel cuore della città, in piazza Duomo, e che ospiterà la consueta proposta enogastronomica di qualità legata al territorio e i concerti di: Ajde Zora balkan gipsy music, Afro Samba Duo , Combo Suonda – live impro, Hobophonics.
Il programma del Festival è consultabile sul sito all’indirizzo https://www.festivalbiblico.it/edizione/festival-biblico/2024/.