Omaggiare Palladio nella sua casa è un rituale che quest’anno si è celebrato per la ventiquattresima volta. Quattro giorni per altrettanti concerti splendidi, diretti da Sir András Schiff. Prima di addentrarci nella descrizione di quanto di meraviglioso è stato offerto al pubblico, lasciate che chi scrive possa tornare su una vecchia querelle. Il maestro Schiff infatti, per le sue ideologie, si rifiuta di dirigere, e quindi di far ascoltare, pagine di immensa bellezza e definitiva importanza storica della storia della musica e tempo fa il sottoscritto lo attaccò per questo. Niente Wagner e niente Richard Strauss. Niente di tutto ciò nonostante l’ebreo Barenmboim diriga l’opera wagneriana in Israele, e niente di tutto ciò quando il grandissimo Toscanini (comunista della piana) adorava l’uomo di Beyreuth e lo eseguiva con trasporto senza pari. Il nodo gordiano si chiama musica e non politica. Si chiama idea e non ideologia. E quindi parliamo di musica e di idee, che è sempre meglio. Perché noi siamo per insegnare con la musica, per aiutare con la musica, per migliorare la vita con la musica.

La musica che si è ascoltata in questi quattro giorni è stata di valore altissimo, diretta magistralmente ed eseguita con toccante perfezione. Si è iniziato con una serata dedicata alla memoria del grande maestro Radu Lupu in cui è stato proposto un programma che spaziava da Bach, a Schumann fino a Brahms. Speciale a dir poco la seconda serata, nella cornice della Basilica dei Santi Felice e Fortunato, con la Lobgesang di Mendelssohn. Maestosa sinfonia corale, conosciuta come “Inno di lode”, qui interpretata dal coro della Schola San Rocco diretto dal maestro Francesco Erle. Terza sera di nuovo all’Olimpico ancora con Mendelssohn (Ouvertüre op. 21 e Scherzo e Notturno op. 61) ma soprattutto con il Liebeslieder-Walzer per quartetto vocale e pianoforte a quattro mani di Bach, che ha permesso di assistere alla stupenda performance del soprano Sylvia Schwartz, il mezzo soprano Ema Nikolovska il tenore Werner Güra e il basso Robert Holl.

Gran finale ieri sera dove il maestro Schiff ha deliziato il pubblico eseguendo, con la pianista Nosrati, i Concerti in Do minore per due pianoforti di Bach. Nella seconda parte, quello struggente capolavoro della terza sinfonia di Brahms. L’Orchestra Cappella Andrea Barca ha emozionato visceralmente soprattutto nelle parti più intense come l’inarrivabile terzo movimento. Gli applausi sembravano non dover finire mai. Perché quando a parlare è la musica, tutto il resto tace. Quattro giorni sensazionali per un evento che è sempre più un fiore all’occhiello della città, e che è seguito da spettatori tedeschi, austriaci, svizzeri, inglesi, francesi e, per la prima volta, da decine di spagnoli.
