“In quei giorni…”
Ogni anno, quando arriva Natale, si è presi dall’ansia: cosa fare, cosa comprare, cosa regalare, cosa inventare. L’ansia ci può cadere addosso, perché forse abbiamo perso la bussola, il vero senso del Natale. Corriamo il rischio di trasformare la povertà del Natale in un lusso di sprechi. C’è una corsa frenetica a comperare presenti per sé e per gli altri. Facciamo overdose di messaggi, di auguri formali o di circostanza e rischiamo di non avere consapevolezza del perché proferiamo quel: “Buon Natale”.
Natale è altro, è narrazione di una nascita.
La narrazione comincia proprio con: “In quei giorni…” Quali giorni? Dove? Come? Soprattutto perché?
Per il credente il Natale è il mistero dell’incarnazione di Dio.
L’onnipotente, l’eterno, l’indicibile, il mistero, si fa presenza nella storia e nello spazio, nel tempo, tenerezza e fragilità nel bambino posto in una mangiatoia.
La storia la leggiamo nei Vangeli di Matteo e Luca, anche se gli evangelisti non hanno la pretesa di narrazione storica ma teologica e di fede.
Si narra la nascita di Gesù nel mondo, in un certo luogo, in un determinato tempo, in un contesto preciso il tutto per “collocare” colui che è ovunque e in ogni dove.
L’indeterminato e infinito divino si determina e si sottomette alle leggi del tempo e dello spazio. Lui Signore del tempo e della storia vi entra dentro con tutto sé stesso. Si fa persona, si fa carne, si fa umanità.
Il divino entra nella storia personale e comunitaria il divino e la segna, la cambia, la redime.
Ma di che storia parliamo? Di quali giorni?
Gesù non è nato il 25 di dicembre e neppure a mezzanotte.
Non è il suo compleanno!!! No, mi dispiace per chi ancora lo pensa.
Il fatto che i pastori vegliassero di notte ha fatto pensare ad una nascita notturna.
Forse questo nascere nelle tenebre della notte vuole essere un segno di luce che squarcia le oscurità della vita. A volte siamo stregati nel vedere le luci di Natale, questo sfolgorio che ci inebria: se al posto di vedere le luci, siamo noi stessi luce, il mondo sarebbe più luminoso.
Certamente Gesù non poteva essere nato il 25 dicembre, visto che le greggi passavano la notte all’aria aperta da marzo a novembre, poi faceva troppo freddo per rimanere all’aperto.
La nascita di Gesù è collocata il 25 dicembre perché in quei giorni i Romani celebravano la festa del Natalis solis invicti (la festa del sole nascente e vittorioso).
E chi più di Gesù è sole nascente e radioso nella notte del mondo?
Gesù si è fatto presente nella storia, oggi lo si incontra nel cuore, nell’intimo e nel silenzio, nel volto di ogni uomo nostro fratello e sorella.
Oggi è nato per noi il Salvatore, per me, per te, per noi, per tutti egli è venuto, viene e verrà.
Gesù è la luce del mondo. Stessa affermazione che si canta nella notte di Pasqua, quasi a dirci che il Natale è in vista della passione, morte e resurrezione: la Pasqua di Gesù.
Dopo il Natale di Gesù oggi per noi il Natale non è un tempo, né una stagione, ma uno stato d’animo. Amare la pace e la buona volontà, essere pieni di misericordia, è avere il vero spirito del Natale.
Il Natale è un invito a lasciarci sorprendere, lasciando da parte il romanticismo, la corsa ai regali, la formalità e il buonismo.
Il Natale, per essere vero, chiede di toccare le corde dei sentimenti più profondi e autentici.
Siamo alla presenza di un Dio che si offre a noi nel bambino Gesù, a Betlemme, casa di Dio, casa dei poveri pastori emarginati, di poveri e timorati di Dio, almeno una grotta l’hanno trovata li Maria e Giuseppe.
Due cuori accoglienti quelli di Giuseppe e Maria nel mistero di ciò che stravolge la loro esistenza.
Mille pensieri nella mente di Giuseppe, un utero in prestito e preservato quello di Maria, perché Dio entri nel mondo non imponendosi ma offrendosi, attraverso la vita di cui è l’autore.
Natale è Dio che entra nel mondo per salvarci.
Buon Natale a tutti, buono è sinonimo di vero, profondo, non banale, formale, superficiale.
In questo Natale vogliamo inviare benedizioni, pace e buoni auspici col cuore. Fa bene in questo tempo dirci e augurarci: Buon Natale.